ETNA
30 Agosto 2018 - 23:35
Di appuntamenti con la storia alpinistica e sportiva Francesco Torre, l’avvocato graverese che per primo, tra i valsusini, ha posato i suoi piedi sull’Everest, il tetto del mondo, ne ha già onorati parecchi, ma quello che si accinge a vivere a metà settembre, martedì 18, è forse quello più importante. Non si tratta di un’impresa alpinistica, che seppur estrema è comunque una ed indivisibile. Stavolta è qualcosa di più. Che mette insieme non una, ma più discipline diverse. Tre per la precisione: il nuoto, la bicicletta e la corsa. Un triathlon, con distanze da iron man, ma non proprio convenzionale. La sfida di Francesco Torre, 47 anni, è infatti quella di attraversare lo Stretto di Messina, scendere per 100 chilometri in bicicletta fino alla pendici dell’Etna e poi risalire il vulcano, che proprio nei giorni scorsi è tornato ad eruttare, per 40 chilometri, con 3mila metri di dislivello. Il tutto, badate bene, in sole 24 ore…
Su Luna Nuova di venerdì 31 agosto 2018
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