REPORTAGE
08 Novembre 2018 - 23:42
Un vaso di campanule in punta al comignolo. Qui al Pria non hanno avuto bisogno di mettere bandiere per mostrare il loro orgoglio, per festeggiare la forza d’animo che li ha fatti andare avanti nonostante l’immane disastro di quel sabato notte di fuoco, un anno fa. Quando, per primi, abbiamo raggiunto allora la montagna bruciata, Periere, per tutti i pantren il Pria, assomigliava sinistramente ad uno dei tanti villaggi sparsi fra i boschi della Bosnia, all’inizio degli anni ‘90, o a quelli dove erano passati i nazisti oltre 70 anni fa. Mancavano soltanto i fori di proiettile, ma il resto c’era tutto: baite sventrate dalle esplosioni, tetti volati via, travi annerite…
Su Luna Nuova di venerdì 9 novembre 2018
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