MIGRANTI

No al decreto sicurezza: si va verso una manifestazione di valle

Malumori dopo il documento dell'Unione montana, presto un nuovo incontro tra i sindaci

05 Gennaio 2019 - 12:41

No al decreto sicurezza: si va verso una manifestazione di valle

A molti sindaci e amministratori della bassa valle di Susa è andato letteralmente per traverso il comunicato con cui ieri il presidente dell'Unione montana, Sandro Plano, ha annunciato che pur non condividendo il decreto sicurezza i comuni avrebbero rispettato la legge, auspicando un intervento della Corte Costituzionale e assumendo comunque l'impegno a fare in modo che «nessuno debba patire la fame, debba dormire all’aperto, non possa essere curato». Una posizione da cui diversi sindaci si sono subito pubblicamente dissociati tramite i social network, lamentando un'eccessiva fretta nel diffondere una linea unitaria che evidentemente unitaria non era, o su cui quanto meno c'era stato un dibattito soltanto parziale: una posizione che molti hanno ritenuto troppo "cerchiobottista", per non dire "pilatesca", e che su facebook ha suscitato un mare di reazioni critiche anche da parte di numerosi valsusini sensibili al tema dei diritti umani per i migranti. La prossima settimana i sindaci torneranno ad incontrarsi per fare il punto della situazione su un eventuale documento unitario che dovrebbe poi diventare la piattaforma comune per una manifestazione di valle contro il decreto sicurezza approvato con i voti di Movimento 5 Stelle e Lega: la data dovrebbe essere quella di sabato 26 gennaio, forse ad Avigliana, comune capofila del protocollo d'intesa siglato nel 2016 con la prefettura per il progetto di micro-accoglienza diffusa. Ancora da capire se sarà organizzata sotto forma di presidio o di piccolo corteo. Intanto, a oggi, Vaie è l'unico comune piemontese ad aver approvato ufficialmente in consiglio comunale una delibera che esprime netta contrarietà alle misure contenute nel decreto sicurezza.

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