INTEGRAZIONE
06 Gennaio 2020 - 19:48
22 diverse nazionalità, dall’Albania dalla Guinea Bissau, oltre 200 commensali. Una babele di lingue in cui però ci si è capiti benissimo. È il riassunto della Festa dei Popoli, andata in scena oggi, lunedì 6 gennaio, tra la chiesa parrocchiale e salone polivalente di Bussoleno. Un incontro fra persone e popoli fortemente voluto da monsignor Cesare Nosiglia, nuovo vescovo di Susa ed organizzato dalla comunità bussolenese, guidata da don Luigi Chiampo, in un luogo dove il sistema d’accoglienza, dagli albanesi degli anni ‘90 ai migranti dell’Africa sub-sahariana degli ultimi anni, ha sempre fatto scuola. Una messa di colori e voci, con danze, ha aperto la giornata, a cui è seguito il pranzo condiviso presso il polivalente, in cui si sono assaggiati piatti provenienti da culture di tutto il mondo. Nel pomeriggio ancora danze e l’animazione di Fabula Rasa. «Nessuno, per noi cristiani, deve essere considerato straniero o ospite, ma ogni immigrato anche chi professa una religione diversa dalla nostra deve essere accolto come fratello e sorella amato da Dio suo creatore, membro effettivo della nostra società civile», ha affermato monsignor Nosiglia nel corso della sua omelia.
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