CORONAVIRUS

Controlli nelle strade in valle di Susa: denunciati i primi "furbetti"

Strade mezze vuote, ma una decina di persone hanno fornito futili motivi

12 Marzo 2020 - 20:56

Controlli nelle strade in valle di Susa: denunciati i primi "furbetti"

"Io resto a casa”: il messaggio, in valle di Susa, sembra essere passato. Strade deserte la notte, quando è difficile trovare anche solo un’auto o una persona da identificare. Mezze vuote durante il giorno: non fosse per gli orari di entrata e di uscita dal lavoro, nei quali il traffico appare comunque scorrevole e limitato, le strade si presentano come dei nastri d’asfalto asciutti, nudi e crudi. Poi, però, ci sono i soliti “furbetti”: una decina di persone, tutte residenti in valle di Susa, che tra mercoledì e ieri, non avendo fornito una valida motivazione all’uscita di casa, sono state denunciate dai carabinieri della compagnia di Susa per inosservanza dei provvedimenti emessi dalle autorità. Le motivazioni, per essere chiari, sono le più disparate. Tutte per futili motivi, in alcuni casi legate al semplice svago. Insomma, non certo perché qualcuno era uscito per andare a comprare il pane.
L’indicazione è chiara e perentoria.

Le ragioni per spostarsi dal comune di residenza a un altro comune possono essere soltanto quattro: comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Di lì non si scappa. E se inevitabilmente il primo giorno c’è stata una maggiore tolleranza, anche per dare modo a tutti i cittadini di comprendere fino in fondo l’entità dei provvedimenti del governo, ora la stretta sarà totale. È bene metterselo in testa. A parte la decina di casi sporadici di cui si è detto, i militari della compagnia di Susa, a cui sono demandati i controlli sul territorio, hanno comunque riscontrato, a livello generale, collaborazione e senso di responsabilità da parte dei valsusini. I carabinieri confermano in ogni caso la loro disponibilità a fornire chiarimenti telefonici alla popolazione rispetto all’applicazione della normativa d’emergenza: in qualsiasi momento del giorno e della notte è possibile contattare il 112 oppure le singole caserme per avere delucidazioni in caso di dubbi sulle autocertificazioni.

Un aspetto ancora forse poco chiaro, è che non è sufficiente compilare l’autocertificazione per potersi ritenere liberi di andare dove si vuole. L’autocertificazione può essere compilata e firmata anche durante il posto di blocco, per coloro che non l’avessero già preparata a casa: una volta consegnata, la pattuglia effettua le verifiche del caso, ad esempio chiamando in azienda oppure il medico a seconda di ciò che è stato dichiarato. Se le forze dell’ordine scoprono che ciò che è stato dichiarato non corrisponde al vero, possono scattare due denunce: una per la violazione dell’ordinanza di salute pubblica legata al Coronavirus, l’altra per dichiarazioni mendaci. Un altro invito pressante è quello di fare la spesa solo nel proprio comune, una persona per famiglia. L’essere più persone all’interno dell’automobile non rappresenta di per sé un motivo di denuncia, anche se è caldamente consigliato muoversi sempre da soli, sempre e solo per validi e comprovati motivi.

Marco Giavelli

su Luna Nuova di venerdì 13 marzo 2020

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