CORONAVIRUS

Impiegati al lavoro da casa: Venaus è "frontiera digitale"

Cloud e Skype per evitare contagi: solo una persona in municipio

12 Marzo 2020 - 20:58

Impiegati al lavoro da casa: Venaus è "frontiera digitale"

Gli impiegati comunali svolgono un ruolo essenziale di rapporto fra cittadini e amministrazione, però anche loro sono a rischio Covid-19 e, di conseguenza, anche potenziali e inconsapevoli diffusori del contagio. Così, sfruttando l’elevata informatizzazione degli uffici e il grado di conoscenza dei supporti da parte dei quattro dipendenti, il Comune di Venaus è il primo in valle a far lavorare da casa i propri impiegati, riducendo al minimo il pericolo di contagio. In realtà un impiegato che presidia il palazzo municipale di via Roma c’è sempre, ma soltanto per rispondere al telefono, mansione tutt’altro che semplice in un periodo in cui tutti vogliono informazioni, e per documenti e pratiche improrogabili, come quelle legate ai decessi o alla carta d’identità elettronica. Ma anche tutto questo viene fatto soltanto su appuntamento.

«Ringraziamo l’amministrazione di Avernino Di Croce e quella di Nilo Durbiano, per averci visto lungo nel corso del loro mandato, spingendo sull’informatizzazione degli uffici - afferma Arianna Marzo, una delle impiegate comunali - ma anche il segretario comunale, sempre sensibile a questo tipo di novità, che ha accolto con favore questa proposta, facendola sua, permettendoci di lavorare da casa e riducendo la possibilità di contrarre il virus o, peggio ancora, contagiare altre persone». La giornata degli impiegati comunali venausini si svolge ora tra le pareti domestiche, ma in realtà si tratta soltanto di un ufficio diffuso, in quanto i lavoratori sono in contatto diretto in Cloud e spesso svolgono veloci riunioni faccia a faccia grazie a Skype.
«Siamo soddisfatti di essere riusciti a permettere ai nostri dipendenti di svolgere le proprie mansioni da casa, in un momento difficile come questo può apparire una piccola goccia ma secondo noi è importante - sottolinea il vicesindaco Erwin Durbiano - Il nostro rammarico è non aver ancora potuto portare la banda larga a tutto il paese; il progetto c’è, stiamo viaggiando in questa direzione, ma occorre ancora qualche mese prima di poter terminare la posa della fibra ottica, per poi aprire la gara d’appalto per la ricerca di un gestore».

Claudio Rovere

su Luna Nuova di venerdì 13 marzo 2020

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