CORONAVIRUS

Condove, la casa di riposo va in sofferenza: in campo il prefetto

Tre casi positivi, alcuni decessi e diversi dipendenti in isolamento. Pochi tamponi eseguiti: una volontaria e due medici a supporto

31 Marzo 2020 - 01:05

Condove, la casa di riposo va in sofferenza: in campo il prefetto

Pochi tamponi effettuati, diversi dipendenti in isolamento e personale sanitario ridotto all’osso. Alcuni nuovi decessi tra gli anziani ospiti, ambulanze che vanno e vengono dalla struttura. Notizie destabilizzanti che circolano, il timore che il numero dei contagi possa crescere fino a trasformarsi in un vero focolaio. Non sono giorni facili alla casa di riposo Fortunato Bauchiero di via Roma 18, indubbiamente una delle Rsa più in sofferenza sul territorio valsusino: anche il prefetto di Torino, Claudio Palomba, se ne sta interessando in prima persona, dopo che sabato 28 marzo il sindaco Jacopo Suppo ha segnalato la situazione in modo ufficiale agli organismi competenti, inoltrando all’Unità di Crisi regionale una formale richiesta di sostegno. Il caso Condove è già stato portato all’attenzione della direzione sanitaria regionale nella giornata di ieri, lunedì 30, come assicurato domenica sera dallo stesso prefetto in una telefonata con il primo cittadino.

Il quadro dei contagi da Coronavirus all’interno della casa di riposo è ancora quello dello scorso martedì: tre persone tuttora positive, tutte ricoverate in ospedale, più altre due che già la scorsa settimana non ce l’hanno fatta; si tratta di un cittadino di Borgone, poi deceduto in ospedale, e di un’anziana di Condove, la cui età ed il cui quadro clinico complessivo non avevano permesso l’ospedalizzazione. Negli ultimi sette giorni il numero dei decessi è cresciuto ancora di qualche unità, ma nessuno può affermare con certezza che si tratti di morti da Covid-19, per un motivo molto semplice: ormai da un paio di settimane non è più stato possibile effettuare tamponi sugli anziani ospiti della struttura. Se consideriamo che la casa di riposo accoglie una quarantina di persone dagli 80 anni in su, si tratta tutto sommato di numeri relativamente contenuti, ma la situazione di ospiti con la febbre, pur migliorata nel tempo, rimane altalenante e pertanto non si può escludere che altri anziani, frattanto, possano aver contratto il virus.

E poi c’è il grosso problema del personale sanitario: circa i due terzi dei dipendenti si trovano in mutua o in isolamento domiciliare fiduciario per essere venuti a contatto con casi positivi. Un problema non di poco conto: va da sé che le figure professionali che non presentano sintomi, e che possono svolgere regolarmente le loro funzioni, si contano poco oltre le dita di una mano. «Ormai da quindici giorni una parte consistente della mia giornata la dedico alla casa di riposo: negli ultimi giorni poi, i contatti sono diventati quotidiani - spiega il sindaco Suppo - a nome dell’amministrazione, mi sono fatto carico di questa situazione in prima persona, consultando i medici di base, tenendo un rapporto quotidiano con la direzione sanitaria della struttura e con i dirigenti dell’Asl To3, portando del materiale di protezione per gli operatori. Questo perché, come sta avvenendo anche in altre realtà simili del Piemonte, la struttura ospita diversi anziani fragili, che sono certo i soggetti più a rischio in questa epidemia».

In un comunicato congiunto diffuso domenica sera e firmato dal primo cittadino, dal dottor Mauro Occhi, direttore del distretto sanitario Susa-Sangone, e da suor Nives Melis, madre superiora, si spiega che «in questa settimana alcuni dei pazienti che presentavano maggiori criticità sono stati trasportati in ospedale, in modo da essere sottoposti a cure mediche più approfondite e più appropriate. Per tentare di sostenere l’attività della struttura sono stati forniti alcuni dispositivi di protezione individuale ed è in corso una negoziazione con la protezione civile per assicurare una fornitura maggiore. La direzione ha effettuato una sanificazione di parte dello stabile e ha provveduto a compartimentare gli ospiti a seconda del loro stato di salute». Parallelamente, grazie all’aiuto della Croce Verde, sono stati messi a disposizione una volontaria e due medici specializzandi che stanno lavorando in struttura dalla giornata di venerdì, anche per sopperire alla carenza del personale in servizio. L’Asl To3, nel frattempo, ha istituito una linea di comunicazione diretta tra la casa di riposo e la Divisione di medicina di Rivoli.

Il vero problema è però rappresentato dall’assenza di tamponi, che impedisce a oggi di avere un quadro definito sullo stato di salute degli anziani ospiti e sulle possibilità di contenere i contagi, il cui picco è atteso nei prossimi giorni anche in valle di Susa: il Piemonte, del resto, è la regione che sin qui ha effettuato meno test tra quelle più colpite dall’emergenza sanitaria. Una situazione destinata finalmente a sbloccarsi: sabato la Regione ha infatti disposto che tutti i dipendenti e gli ospiti delle oltre 700 case di riposo piemontesi, Condove compresa, vengano sottoposti a tappeto al test sierologico. Nel frattempo si cercano volontari: chi volesse rendersi disponibile a sostenere gli sforzi messi in campo in questi giorni per la casa di risposo Bauchiero può segnalare all’Asl To3 il proprio nominativo, in modo che venga fornito di dispositivi idonei per operare all’interno della struttura. «Per evitare il diffondersi di informazioni fuorvianti che rischiano di alimentare un clima di paura e panico nei cittadini, che guardano con apprensione alla situazione nella struttura - conclude Suppo - ho voluto fortemente questo comunicato congiunto per tenere informati i condovesi sul grande lavoro che stiamo portando avanti a tutela della salute degli ospiti, per quella degli operatori e per la serenità delle famiglie coinvolte. Ognuno di noi può aiutare la casa di riposo in un solo modo: restando a casa».

Marco Giavelli

su Luna Nuova di martedì 31 marzo 2020

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