CORONAVIRUS
10 Aprile 2020 - 00:46
di CLAUDIO ROVERE
Non può ancora considerarsi tecnicamente guarita, in quanto è in attesa di essere sottoposta ai due tamponi che dovrebbero accertare la sua definitiva negatività, ma Zahia Bouzidi, 69enne di Sauze d’Oulx, il Covid-19 è riuscita a sconfiggerlo. È stata ricoverata per tre giorni all’ospedale di Susa, dove per circa 36 ore ha anche avuto bisogno dell’ossigeno, ma poi le sue condizioni le hanno permesso di fare ritorno a casa e dopo alcuni giorni di terapia tra le mura domestiche ora Zahia si è completamente ristabilita. Una guarigione lampo, che ha stupito persino gli stessi medici segusini. «In realtà alla terapia che mi era stata prescritta io ho aggiunto un trattamento con i cerotti disintossicanti che mi ha consigliato un’erboristeria di Oulx, “I segreti degli gnomi” - confessa - non voglio dire che sia stato decisivo e non voglio dare false illusioni, ma sin dalla prima applicazione ne ho tratto grande sollievo, tanto che l’ho consigliato ad un paio di conoscenti che sono nelle mie condizioni o hanno parenti affetti da Covid».
Zahia Bouzidi è di origine algerina, e più precisamente della regione berbera della Kabilia, è arrivata in Italia nel 1984 e dopo aver abitato a Borgone e Villarfocchiardo si è trasferita a Sauze d’Oulx, dove ha cogestito per anni l’hotel Florida Prata. «Devo ringraziare molto la dottoressa Mariella Miletto, mio medico di base, per l’umanità e la pazienza che ha mostrato nei miei confronti - afferma - il vicesindaco Tintinelli, che si è prodigato per consentirmi di smaltire i rifiuti con un servizio dedicato essendo io ancora in quarantena e non potendo quindi uscire di casa, e la consigliera di minoranza Paola Assom, per il suo prezioso sostegno morale». La spesa invece gliela fa la Croce Rossa di Susa, che dall’inizio dell’emergenza sta svolgendo questo servizio presso i comuni che ne facciano richiesta.
«Questo coronavirus democratico è la cosa peggiore mai superata in tutta la mia vita - spiega ancora un po’ turbata Zahia - ti ruba il respiro, da zero a 10 ti fa respirare al 2 massimo, almeno questa è stata la mia esperienza. Quindi state a casa! Ricordare che il virus non si prende per telefono, non esitate a chiamare le persone, anche solo vicini di casa, oltre il respiro, c’è lo smarrimento, non sapere a chi rivolgersi e la solitudine di chi come me è senza parenti».
Su Luna Nuova di venerdì 10 aprile 2020
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