CORONAVIRUS
13 Aprile 2020 - 23:54
Il sindaco Jacopo Suppo osserva l'area del Gravio deserta nel giorno di Pasquetta
di MARCO GIAVELLI
Un Gravio così, completamente deserto il giorno di Pasquetta, c’è da sperare che non lo vedremo mai più. Nessuna grigliata, nessuno a dare quattro calci al pallone, nessuno alle prese con la prima tintarella della stagione. Nessuno, tra Pasqua e il lunedì dell’Angelo, si è azzardato anche solo a tentare di mettere piede nell’area attrezzata che ogni anno, se il meteo e le temperature lo consentono, viene sistematicamente presa d’assalto dai “merenderos” in arrivo da tutta la provincia di Torino. Un po’ perché, con le restrizioni imposte dal governo per l’emergenza Coronavirus, il Gravio è stato trasformato in un “fortino inespugnabile”: nastri bianchi e rossi all’ingresso, sbarra chiusa, cancello sprangato con il lucchetto, carabinieri, amministratori comunali e volontari a sorvegliare l’area. Un po’ perché, ed è la vera ragione di questa strana Pasquetta deserta, il senso civico ha prevalso nettamente sul desiderio, più che legittimo, di una prima scampagnata fuori porta. Non c’è stato bisogno, insomma, di usare il “pugno duro”, né di respingere alcun tentativo.
L’area del Gravio era ovviamente nell’elenco dei punti sensibili da presidiare e domenica mattina i carabinieri della compagnia di Susa lo hanno fatto, come previsto: stessa cosa hanno fatto ieri alla vicina rotonda gli agenti della polizia locale di Condove. Ma vista la pressoché totale assenza di auto da fermare, su disposizione del capitano Davide Cozzolino i militari hanno poi deciso di abbandonare la strategia dei posti di blocco e di passare ad un pattugliamento mobile del territorio. «Io stesso, scendendo da Susa verso Condove, ho incrociato una sola vettura - racconta Cozzolino - uno scenario a dir poco surreale, un deserto totale. Bisogna dire che i cittadini hanno dimostrato un grande senso civico e un notevole spirito di collaborazione».
Anche i numeri, e non solo le sensazioni, sono lì a certificarlo: da venerdì 10 a lunedì 13 i carabinieri, “sguinzagliati” con una sessantina di uomini al giorno durante il week-end, hanno effettuato appena due multe in tre giorni su tutto il territorio della compagnia di Susa, che si estende da Sestriere-Bardonecchia fino a Caprie-Chiusa San Michele. A cadere nella trappola sono stati due villeggianti che tentavano di recarsi in una seconda casa a Oulx: si sono presi una sanzione di 400 euro e sono stati rispediti in città. «Anche il numero dei controlli è notevolmente diminuito, per forza di cose - prosegue il capitano - non essendoci praticamente veicoli in giro ne avremo fatti una quarantina al giorno, mentre in media, in momenti ordinari, oscillano fra 200 e 300».
Ieri anche sindaco e assessori, coadiuvati da protezione civile e associazione “Amici della Montagna”, che dall’anno scorso ha in gestione il bar-ristorante del Gravio, hanno pattugliato in lungo e in largo l’area attrezzata, i prati nei pressi dell’autostrada e tutto il versante montano per controllare che non ci fossero trasgressori: tampone negativo. «Sono sincero: non avrei mai pensato di trovarmi di fronte a un Gravio così - osserva il sindaco Jacopo Suppo - per anni questa risorsa ha rappresentato anche un problema, in un sottile equilibrio tra la tutela dell’ambiente e la necessità di aprire al turismo di quanti, provenendo dalla città, sono alla ricerca di spazi verdi: un problema con cui le diverse gestioni dell’area si sono sempre scontrate, strette tra un’idea di business in una valle alpina e quella di un’economia di massa. Ora la pandemia ha stravolto ogni paradigma e quella del Gravio deserto è oggi una fotografia emblematica. I nuovi gestori, nel 2019, hanno fatto faville: ora anche loro avranno un contraccolpo mica da ridere, mentre nel frattempo la natura e gli animali non si fermano, riconquistano i loro spazi e noi siamo sempre più l’anello debole della catena».
Sul lockdown il primo cittadino conclude: «La vulgata sull’indisciplina delle persone deve finire: i furbi, in generale, sono davvero una percentuale minima, ognuno sta facendo la propria parte per combattere il virus. Il 25 Aprile e il 1° Maggio saranno ancora così: avanti di questo passo forse, e dico forse, possiamo immaginare di trascorrere la ricorrenza del 2 Giugno insieme, a distanza di sicurezza e con le mascherine. Non in tanti, ma all’aperto. Se saremo bravi».
su Luna Nuova di martedì 14 aprile 2020
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