FASE 2

L’assurda storia dei parchi giochi ancora sprangati

Sanificazione e sorveglianza obbligatori, sindaci delusi: «Impossibile riaprirli a queste condizioni»

01 Giugno 2020 - 22:05

L’assurda storia dei parchi giochi ancora sprangati

Vedere quei nastri bianchi e rossi sventolare sui cancelli dei parchi giochi, o sui giochi stessi per impedirne l’utilizzo, è una di quelle situazioni surreali, per non dire assurda, che accompagna la gestione della “fase 2” dell’emergenza Coronavirus. Tanto più se pensiamo alle immagini della movida di molte città, o agli assembramenti creatisi in modo naturale durante il passaggio delle “frecce tricolori” nei cieli di Torino: davvero è più pericoloso, in ottica distanziamento sociale, consentire ai bambini di giocare nelle aree a loro dedicate, sempre nel rispetto delle dovute prescrizioni? E se riapri attività commerciali e luoghi di lavoro, perché non riaprire anche i luoghi pubblici all’aperto per consentire un po’ di svago? Se lo sono chiesto in tanti, ora che la bella...

su Luna Nuova di martedì 2 giugno 2020

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