PROTESTA
20 Luglio 2020 - 21:39
Li avevano presentati come “tre giorni di lotta” e tre giorni di lotta sono stati, dal primo all’ultimo, nessuno escluso. Una marcia pomeridiana al cantiere Tav di Chiomonte, due assalti notturni alle recinzioni, battaglie a colpi di bottiglie e artifici pirotecnici da una parte, idranti e lacrimogeni dall’altra, fino all’incendio di una cancellata nella notte di domenica. E poi le assemblee su salute ed ecologia che si sono tenute durante il week-end al presidio No Tav di Venaus, base della tre giorni organizzata dal comitato di lotta popolare di Bussoleno (con tanto di campeggio per i numerosi attivisti giunti da fuori zona, fra i quali anche diversi giovani e giovanissimi alla loro prima volta in valle di Susa), e alla tettoia vicina al campo sportivo di Giaglione, punto d’appoggio per le...
su Luna Nuova di martedì 21 luglio 2020
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