ROMA 1960
03 Settembre 2020 - 22:25
Il 3 settembre 1960, il torinese Livio Berruti vince prima la semifinale ed infine la finale dei 200 metri alle Olimpiadi di Roma. Diventando per sempre un’icona dello sport nazionale. Mentre quel volo di gabbiani che tutti abbiamo visto migliaia di volte in bianco e nero disturba metaforicamente la falcata del velocista torinese, Livio Berruti ferma il cronometro olimpico sul tempo di 20”50, che è anche il record mondiale. Come premio per la vittoria riceverà un milione e 200mila lire e una Fiat 500 dal Coni. Allora la tecnologia non è ancora digitale e il verbale di ufficializzazione del primato mondiale di Berruti viene dattiloscritto. La medaglia d’oro è conservata dallo stesso velocista torinese, mentre di quel verbale dopo poco si perdono le tracce. Un record è destinato ad essere battuto, soprattutto sulle distanze monopolizzate dopo pochi anni dal “black power”. Una medaglia è per sempre. Soprattutto se del metallo più pregiato. Questo fino a qualche anno fa, quando su una bancarella di corso Siccardi angolo via Cernaia a Torino Bruno Favarin, moncalierese ormai cittadino onorario del Frais, scorge quei fogli ormai ingialliti…
Su Luna Nuova di venerdì 4 settembre 2020
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