VARIANTE PROGETTO
07 Settembre 2020 - 23:39
L'incontro di sabato in piazza del Sole, a Susa, con i tecnici dell'Unione montana
Passare dall’avveniristica stazione internazionale pensata e tratteggiata dall’archistar giapponese Kengo Kuma alla discarica a cielo aperto dell’autoporto e dell’area di guida sicura. È un attimo, come si usa dire. Soprattutto se sei in Italia, e visti gli ormai numerosi dietrofront e cambi a 180° di carte in tavola a cui l’ormai trentennale progetto di collegamento veloce Torino-Lione ci ha abituati. L’ultima, rocambolesca, variazione è quella che riguarda proprio i viaggi e il dislocamento dello smarino estratto dal tunnel di base St.Jean de Maurienne-Susa. Salbertrand, la parte “buona”, quella adatta cioè a venire impastata per realizzare i conci del tunnel, Caprie e Torrazza Piemonte quella di scarto. In mezzo Susa, che per almeno sei-sette anni...
Piuttosto seccato dalle notizie riguardanti il possibile stoccaggio dello smarino a Susa appare anche il sindaco Piero Genovese, nonostante le aperture al dialogo fatte fin dalla campagna elettorale dello scorso anno, all’insegna dello slogan “Oltre Tav”: «Nessuno ci ha informato ufficialmente di questa ipotesi: per l’amministrazione comunale si tratta di una novità assoluta». Ufficialmente… ma in via informale vi era già stata prospettata questa soluzione? «Lo abbiamo appreso sabato a mezzo stampa, in vista dell’incontro organizzato dal movimento No Tav. Ho subito contattato i tecnici di Telt per avere maggiori delucidazioni e capire se si trattava di una sparata giornalistica o se la notizia era fondata, e nel caso per quale ragione il...
su Luna Nuova di martedì 8 settembre 2020
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