TREKKING E RIFUGI
03 Novembre 2020 - 00:50
Assalto alla montagna. Poteva essere l’ultimo, ma non si saprà fino ad oggi, all’uscita dell’ultimo Dpcm e delle conseguenti decisioni regionali, a cui il governo demanderà la decisione del livello di lockdown da attuare. Ma è stato imponente. Come non si vedeva dal “liberi tutti” di questa primavera. L’alpe valsusina, complice un fine settimana che di autunnale aveva soltanto conservato la bruma sottile che ha inondato, come in un effimero fiordo, il fondovalle, è stata letteralmente invasa da centinaia di gitanti. L’effetto primavera di San Martino anticipata ai Santi e la paura di una nuova clausura, di cui il Piemonte è ahinoi uno dei maggiori indiziati, hanno lanciato con un elastico impazzito decine di auto e poi di giacche e pantaloni tecnici su per i due versanti della Dora. La mezza montagna, quella dell’uomo e degli armenti, che però in larga maggioranza hanno già lasciato come da tradizione i pascoli in quota, si è ripopolata inaspettatamente, almeno nelle proporzioni per due giorni. Trekker esperti, semplici escursionisti, ma anche passeggiatori “patachin” improvvisati alla semplice ricerca della sottili ebbrezza di una polenta fumante in rifugio invece dell’aria sottile delle linea che divide gli ultimi cembri dalle pietraie. Ma anche coppiette che trovano più romantico tenersi per mano sotto il giallo accesso dei faggi e della lariceta che fare le vasche a Torino alla ricerca di un cinema chiuso. O fotografi alla ricerca della luce giusta per valorizzare il fogliage. Non sarà quello del Vermont, ma anche la valle sa regalare, a chi sa cercarli, angoli di un certa bellezza...
Su Luna Nuova di martedì 3 novembre 2020
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