CORONAVIRUS
05 Novembre 2020 - 23:51
I controlli nei comuni olimpici dell'alta valle durante il lockdown della scorsa primavera
Diventa persino difficile appioppare un aggettivo a questo lockdown 2.0. Che è appena appena più morbido di quello della scorsa primavera, ma non così tanto da poterlo definire “soft”, e sicuramente più duro di quanto ci si potesse aspettare fino a lunedì, quando il premier Giuseppe Conte ha tratteggiato davanti alla Camera e al Senato la cornice del nuovo Dpcm poi firmato, fra le contestazioni delle Regioni, nella tarda serata di martedì 3 novembre. È in ogni caso un lockdown, su questo non ci piove. Il Piemonte, come ampiamente previsto, è stato infatti inserito nella “zona rossa” all’interno del nuovo impianto attraverso cui il governo ha deciso di suddividere l’Italia su tre livelli a seconda della fascia di rischio: giallo, arancione e rosso...
Nello stucchevole “gioco del cerino” tra governo e Regioni, il governatore Alberto Cirio ha avuto non poco da dire sull’inserimento del Piemonte in “zona rossa”, lamentando l’utilizzo di dati ormai vecchi e ribadendo ancora la richiesta di «uniformità di trattamento». Martedì sera, poco prima che Conte firmasse il Dpcm, Cirio ha diramato una nota in cui ha evidenziato che «se si chiedono ulteriori sacrifici al mondo delle imprese, pretendiamo che siano condizionati all’attuazione di queste misure immediate da parte del governo. Chiedo, innanzitutto, l’esenzione totale dalle tasse per quanto ancora da pagare nel 2020 e per tutto il 2021 per le attività interessate dal nuovo decreto, e che questo venga contestualmente scritto in legge. Considerati i tempi...
su Luna Nuova di venerdì 6 novembre 2020
APPROFONDIMENTI
Inserisci un commento
Condividi le tue opinioni su Luna Nuova