LOCKDOWN
09 Novembre 2020 - 22:38
di MARCO GIAVELLI
Con l’entrata in vigore, da venerdì 6 novembre, della “zona rossa” su tutto il Piemonte e l’avvio del nuovo lockdown, i valsusini si stanno dimostrando in generale molto disciplinati nel rispetto delle regole varate dal governo per contenere la seconda ondata dell’emergenza Coronavirus. A parte qualche situazione, comunque del tutto sporadica, legata soprattutto al mancato o scorretto utilizzo delle mascherine all’aperto: è successo a Condove, dove cinque ragazzi sono stati fermati dai carabinieri mentre chiacchieravano tranquillamente fra loro davanti ad un bar senza consumare, ma tutti sprovvisti di dispositivo a copertura di bocca e naso. Alla contestazione dei militari, che hanno fatto notare loro il mancato rispetto della normativa anti-Covid, qualcuno di loro ha però avuto l’ardire di rispondere e protestare: è scattata così la sanzione pari a 400 euro, ridotta a 280 se verrà pagata entro cinque giorni.
«Quando notiamo delle situazioni al limite, come primo approccio adottiamo sempre il dialogo sotto forma di consiglio, in un’ottica di prevenzione - spiega il capitano Davide Cozzolino, comandante della compagnia carabinieri di Susa - certo è che se di fronte ad una contestazione le persone rispondono in modo scorretto, o comunque dimostrano di non aver capito, allora non ci resta altra strada che sanzionare in applicazione a quanto previsto dal Dpcm: l’episodio avvenuto a Condove rientra in questa casistica. Nei controlli la parola d’ordine è utilizzare il buon senso, ma è importante ricordare che la mascherina va utilizzata sempre anche all’aperto, a maggior ragione quando si è a contatto con altre persone». In tre giorni, da venerdì in avanti, sono state una decina le multe comminate dai carabinieri sul territorio di competenza della compagnia di Susa, che si estende da Sestriere-Bardonecchia fino a Caprie-Chiusa San Michele, tutte in qualche modo legate al mancato o scorretto utilizzo della mascherina.
Per il resto non si sono riscontrate particolari criticità nel rispetto delle norme, sia per quanto riguarda l’autocertificazione, necessaria per motivare gli spostamenti all’interno del proprio comune di residenza o per recarsi in un altro comune (lavoro, salute, studio, necessità), sia per ciò che concerne il rispetto del “coprifuoco”, in vigore tutti i giorni dalle 22 alle 5. «Chi esce di casa bene o male ha sempre un valido motivo per farlo, anche solo per fare una piccola passeggiata che nelle vicinanze della propria abitazione è consentita, con tutti gli accorgimenti del caso - conclude il capitano Cozzolino - devo dire che comunque su tutto il territorio, anche in alta valle, nel week-end le strade erano pressoché deserte. In settimana invece, con molti negozi che restano aperti, una legittima motivazione per uscire c’è sempre. In generale possiamo parlare di un approccio collaborativo da parte dei cittadini. Quanto al “coprifuoco” non c’è stato nessun problema: del resto, su un territorio periferico come questo, possiamo quasi affermare che il “coprifuoco” è già presente in modo naturale, soprattutto durante la stagione fredda».
su Luna Nuova di martedì 10 novembre 2020
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