EMERGENZA SANITARIA
09 Novembre 2020 - 22:38
di STEFANO TONIOLO
Continuano i contagi e anche la pressione sugli ospedali. Così venerdì l’ospedale S.Luigi si è ampliato e ha ricavato nuovi posti letto nella chiesa e nella sala conferenze. «L’azienda ospedaliera S.Luigi di Orbassano ha predisposto su indicazione dell’Unità di crisi della Regione Piemonte e del Dirmei (Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive), 74 postazioni di assistenza a bassa intensità allocate in due aree vicine, sala convegni (42) e chiesa (32)», ha fatto sapere l’ospedale.
Qualche perplessità è arrivata dai sindacati: «Non si vede con quale personale di assistenza potranno essere attivati - hanno fatto sapere Cgil, Cisl, Uil e Fsi - Infatti già ora il personale del S.Luigi riesce a garantire a malapena l’assistenza ai pazienti attualmente ricoverati, anche a causa delle numerose assenza di dipendenti risultati positivi al Covid». Oltre 70.
L’utilizzo dei posti letto però in questo momento sarebbe riservato a pazienti che abbiano difficoltà a rientrare al domicilio o che sono in attesa di costruzione del percorso domiciliare o comunque a pazienti che non necessitano di particolari trattamenti farmacologici o assistenziale di alta intensità. Così da rendere rapidamente disponibili posti letto ai pazienti acuti ricoverati dal Dea con più alte necessità assistenziale. I posti letto allestiti in via emergenziale verranno quindi progressivamente utilizzati a seconda delle necessità assistenziali che emergeranno, in particolare per evitare il sovraccarico del pronto soccorso o dei reparti.
L’attivazione di questi posti letto per la direzione è solo un’altra delle riorganizzazioni in atto presso l’ospedale (sono stati riconvertiti in Covid positivi alcuni reparti e il vecchio pronto soccorso): «Al momento oltre il 60 per cento dei posti letto ospedalieri ordinari sono dedicati a pazienti Covid positivi come previsto dal piano pandemico - aggiungono ancora dall’ospedale - L’ospedale sta comunque mantenendo tutte le prestazioni per le patologie oncologiche, quelle in emergenza urgenza e quelle per cui si è centro di riferimento regionale. È stato attivato il Piano emergenza massiccio afflusso feriti (Peimaf)». I 74 posti letto sono al momento vuoti, ma pronti per far fronte alle richieste. «Si ringraziano in modo particolare tutti gli operatori che con rapidità hanno aiutato a potenziare il nostro sistema ospedaliero e tutto il personale, che ormai ininterrottamente da otto mesi, sta permettendo di erogare l’assistenza in questa criticità», conclude l’ospedale.
Ad allestire le due sale, anche la squadra comunale di protezione civile. «Le immagini che ci hanno inviato delle due nuove aree di ricovero sono forti e ci danno il senso reale dell’emergenza che ci troviamo a vivere - commenta la sindaca Cinzia Maria Bosso - È difficile pensare come, davanti alla decisione di collocare dei letti presso una cappella per ricavare nuovi posti per i pazienti, ci sia ancora qualcuno che non comprenda che è fondamentale rispettare le regole per diminuire i contagi, per consentire ai nostri ospedali di offrire le cure necessarie e non mandare in affanno l’organizzazione ospedaliera. Voglio ringraziare davvero, da parte mia ma anche da parte di tutti gli orbassanesi, i nostri volontari di protezione civile, che stanno lavorando con impegno e dedizione in questi mesi a supporto dell’amministrazione e del territorio, ma anche i nostri sanitari, medici, infermieri e operatori, che sia negli studi medici cittadini che in ospedale lottano ogni giorno per far sì che il sistema non arrivi definitivamente al collasso. Spetta a ciascuno di noi, è nostro preciso dovere aiutarli ad aiutarci: rispettiamo le regole e le misure di sicurezza, sperando che questo porti una riduzione del contagio».
Su Luna Nuova di martedì 10 novembre 2020
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