ORBASSANO

Paolo Paviolo: gioie, invidie e pericoli sulla via del campione

Tricolore Master di mtb dopo una vita di sport. Dieci anni di chilometri: «Così sono diventato un atleta vero»

09 Novembre 2020 - 22:38

Paolo Paviolo: gioie, invidie e pericoli sulla via del campione

Chiamarsi Paolo Paviolo, venire dal calcio e dalle moto, avvagonare 20mila chilometri l’anno di allenamenti per vincere un Campionato italiano marathon di mountain bike nella categoria ultra-quarantenni. Il tutto per sentirsi dire, alla fine: dai, ti sei dopato. «Lo sport va così. Sei simpatico fino a quando non li batti tutti». Era domenica 11 ottobre, all’Isola d’Elba: 80 km di saliscendi e un dislivello positivo di 3200 metri. Paviolo semina tutti a metà gara: «Nell’ultima salita sapevo di essere solo e di avere il titolo in tasca e già mi domandavo: e adesso, che si fa? Doveva essere la mia ultima gara, invece ho realizzato che avrei dovuto difendere la maglia tricolore. Un altro anno in bici. La settimana dopo mi hanno chiamato quelli degli occhiali, degli...

su Luna Nuova di martedì 10 novembre 2020

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