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Addio al maestro Marcello Oliveri, cultura in lutto

Attore, regista, poeta e simbolo del Borgo Nuovo al Torneo Storico di Susa

03 Dicembre 2020 - 23:03

Addio al maestro Marcello Oliveri, cultura in lutto

di CLAUDIO ROVERE

Un grave lutto ha colpito la cultura valsusina. È scomparso, all’età di 75 anni, Marcello Oliveri, insegnante, poeta, regista, innamorato di teatro, di rievocazioni storiche e anche, assecondando la passione dei figli, di cosplay. La sua lunga carriera di maestro elementare è iniziata nelle piccole scuole di montagna, dal Molè ai Meitre, passando un po’ da tutta la valle e anche da Giaveno, per poi approdare anche alla scrivania di direttore didattico, nell’allora sede di Villa Ferro. Da gioven maestro elementare era stato pioniere degli audiovisivi, mettendo in campo tutta la sua voglia di imparare con la tecnologia che c’era al tempo. All’inizio li preparava con le diapositive con le dissolvenze con sottofondo musicale, poi con il progredire della tecnologia aveva acquistato una telecamera. «Ricordo che con la scuola elementare di S.Giorio aveva realizzato un racconto della vita di un tempo, che era stato molto apprezzato sia dagli alunni in fase di realizzazione che dalle famiglie e dai colleghi una volta visionato», spiega il figlio Giuseppe. Aveva realizzato una piccola camera oscura mobile che poteva portarsi appresso per sviluppare i rullini e poi stampare le foto. In questo ambito aveva collaborato anche anche con Marco Pent e Marco Rey ed era molto legato al direttore Angelo Ainardi. Con Adriana Pesando aver preso parte a corsi di aggiornamento di francese, per poi poterlo portare nelle scuole elementari, quando la lingua straniera era ancora un tabù.

La sua passione più grande è stato il teatro, approcciato fin da ragazzino presso il salone Don Bunino di Bussoleno, con amici come Carlo Vair, Guido Piccaluga, Patrizia Suppo, Chantal Ivol, Patrizio Poletti, Maria Luisa Manina, Rocco Benedettini, Giuseppe Brugnolio, Alida Goitre, Giuseppe Crocetti, Mauro e Piera Sandri, radunati nella compagnia teatrale “I giovani”, e poi con il Teatro Insieme di Susa, di cui fu uno dei fondatori, e con Dimensione Teatro di Bussoleno, di cui fu a sua volta fondatore e anima, vincendo anche premi come regista. «Marcello ha segnato oltre cinquant’anni della vita culturale della valle - lo ricorda Margherita Petrillo, presidente di TeatroInsieme ed ex insegnante - Insegnante sempre alla ricerca di offrire nuove esperienze formative per i giovanissimi alunni e favorire collaborazione tra i docenti, era dotato d’una cultura eccezionale che sapeva condividere con la semplicità dei saggi. Le sue riflessioni e le sue poesie giungono dritte al cuore, come la sua capacità di gioire per quanto la vita gli donava di giorno in giorno. Aveva il dono innato dell’affabulatore. Era un attore eccezionale e ha saputo trasmettere la sua passione per il teatro alla sua famiglia, soprattutto ai figli, e a molti giovani. È tra i soci fondatori del Gruppo Teatro Insieme col quale ha sempre continuato a collaborare pur avendo successivamente una sua compagnia. L’amore per la famiglia ha sempre segnato il cammino della sua vita. Lo ricorderò come un grande amico sincero col quale ho condiviso grandi gioie ed immensi dolori. Grazie Marcello».

Ma era innamorato anche della poesia, che probabilmente portò per primo nelle radio libere valsusine, con la sua trasmissione serale su Radio Valsusa, insieme all’amico Evasio Capra, e sono celebri a questo riguardo i suoi dibattiti con le sorelle Laura e Maria Grisa. Ma il suo impegno nella vita della comunità era passato anche dal Carnevale di Bussoleno, dal Torneo storico dei Borghi di Susa e dal gruppo di rievocazione storica dei Granatieri di Sardegna. Fu anche protagonista di un cameo, breve ma intenso, nel film “Profumo di resina” e ultimamente, aiutato dal fisico del ruolo, con quel lungo barbone bianco, si dedicò insieme all’inseparabile moglie Anna alla passione dei figli Gianni e Giuseppe, il cosplay, dove la sua figura di “Odino” aveva in breve tempo fatto il giro di tutta la Penisola.

Anche a Susa, nel suo Torneo storico dei Borghi, ha lasciato un ricordo indelebile. La famiglia Oliveri dopo aver indossato casacche diverse, Nobili, Cappuccini, Franchi, da parecchi anni si era accasata al Borgo Nuovo. E non è un caso che i verdi da quel momento abbiano iniziato a raccogliere quelle soddisfazioni che le domeniche pomeriggio di luglio in arena non hanno dispensato loro a piene mani nel tema di sfilata del sabato sera e nella gara dei tamburini del venerdì sera. La conferma arriva dalla stessa capoborgo Stefania Cacciabue. «Siamo tutti profondamente addolorati per la scomparsa di Marcello - afferma - e per me è molto difficile descrivere in poche parole tutta l’umiltà, lo spessore e la competenza con cui Marcello si approcciava alla vita del borgo e alla preparazione della sfilata e dello spettacolo in arena, che abbiamo vinto nelle ultime cinque edizioni». E grazie alla sua capacità di preparare, in maniera meticolosa, la sfilata, si era guadagnato anche il coordinamento dei tamburini, che nelle sfide del venerdì sera, con lui alla regia, hanno perso soltanto in un’occasione, peraltro arrivando secondi.

«I ragazzi della squadra si erano letteralmente innamorati di lui - aggiunge la capoborgo - oltre ad aver saputo infondere quel qualcosa in più con la teatralità delle sue coreografie, aveva saputo creare quel clima di squadra, di “spogliatoio”, fondamentale per la costruzione di tutti i successi; non a caso quando ho saputo la triste notizia sul gruppo whatsapp del Borgo ho voluto accompagnarla con la foto che più testimonia questo, i tamburini in fila e lui che intima il silenzio». Ricordi che rimarranno indelebili nel Borgo Nuovo. «Come il momento in cui abbiamo vinto il quinto tema di sfilata consecutivo e il giorno dopo, nell’ingresso in arena, Marcello si è presentato con la mano sollevata, a indicare la “manita”, suscitando applausi e polemiche, che sono il sale di ogni palio - aggiunge la capoborgo - o alcune sue provocazioni visive, come il campanile che usciva dalla roccia o la marionetta che ha camminato accanto a lui per tutta la sfilata nel corso dell’ultimo Torneo, quello del 2019». «Aveva una grande dote di coinvolgimento degli altri nelle sue passioni - ricorda ancora Stefania Cacciabue, che cita un episodio che esula dal Torneo storico - mi aveva coinvolto in uno spettacolo teatrale in piemontese con un altra amica meridionale, credevo fosse un fiasco annunciato, invece è stato esilarante».

Marcello Oliveri era ricoverato in ospedale dallo scorso 13 novembre: il Covid aveva bussato anche alla sua porta. E proprio lo spietato virus se l’è portato via nella serata di domenica. I funerali si sono svolti mercoledì nella chiesa parrocchiale di Bussoleno, dove il commiato è stato affidato anche alla lettura di una poesia in francese scritta da lui da parte dell’attrice Cristina Mondani, con cui ha calcato le assi di molti teatri. E, come hanno probabilmente pensato in molti, “Il maestro Oliveri non può che essere a calcare altri palcoscenici in questo momento”.

Su Luna Nuova di venerdì 4 dicembre 2020

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