COVID 19
07 Dicembre 2020 - 21:57
di CLAUDIO ROVERE
La prima cosa che si dovrebbe conoscere, e quindi, insegnare in montagna, è la solidarietà. L’empatia verso l’altro, gli altri. Che a volte è bello scalare o semplicemente camminare in solitudine, ma che con un gruppo di amici è meglio nella maggior parte dei casi. Si è più sicuri. C’è una mano pronta ad abbrancare la tua mentre stai scivolando sul pendio ghiacciato. In casi estremi la differenza fra la vita e la morte. La pensano così anche alla sezione Cai Uget di Bussoleno, la più numerosa della valle, e proprietaria del rifugio Onelio Amprimo, sulla montagna bussolenese. Una struttura costruita nel 1939, bruciata dai nazifascisti durante la Resistenza e successivamente ricostruita e ampliata in varie tappe.
Un rifugio a portata di mano, di famiglie, che non deve soltanto essere un punto di passaggio per le escursioni ma può anche, e lo è, soprattutto d’estate, un punto d’arrivo. Con l’unico obiettivo, non troppo “sportivo”, di gustarsi una polenta fumante. E proprio per questo l’Amprimo era stato uno dei più danneggiati nel corso del lockdown primaverile e lo sarà molto probabilmente adesso, in quanto difficilmente con le ferree regole dell’ultimo Dpcm governativo a riguardo delle vacanze natalizie, potrà essere operativo durante le festività. Così, come già successo in primavera, la sezione Cai di Bussoleno ha deciso di abbonare al giovane gestore, Enzo Latona, l’affitto di dicembre.
La comunicazione ufficiale della decisione del consiglio direttivo sezionale, che fa seguito ai quattro mesi di sconto di questa primavera, è arrivata nei giorni scorsi allo stesso Latona. «Sentendo le ultime disposizioni del Governo sul comportamento nelle vacanze natalizie, sicuramente il rifugio non potrà essere operativo - scrive il presidente Osvaldo Plano - sappiano che l’Associazione dei gestori sta valutando la situazione e cosa si potrà fare, crediamo però ben poco, anche perchè l’asporto in questa stagione non ha senso. Questo significherà un mancato incasso, con introiti che in questo periodo erano ossigeno per l’intera stagione. Abbiamo così pensato di abbuonarti l’affitto del mese di dicembre; non è una gran cosa in confronto agli incassi persi, ma vuole essere solo un gesto di vicinanza; la Sezione non ha famiglia, ma tu sì».
«Voglio ringraziare il consiglio per il grande gesto ed aiuto - afferma Enzo Latona - Come per il primo lockdown, ha rinunciato ad incassare parte dell’affitto di gestione. Questa è la dimostrazione che i gruppi, le associazioni, i partiti, sono fatti di persone. E le persone fanno sempre la differenza. Questa pandemia non mi permetterà ancora, per il momento, di riaprire ma non abbatte il mio entusiasmo. Stiamo lavorando “dietro le quinte” per migliorarci, ed offrire ai nostri ospiti, alla riapertura, tante novità».
Su Luna Nuova di martedì 8 dicembre 2020
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