RICORDO E LOTTA
10 Dicembre 2020 - 22:46
Non c’è ancora un vero presidio organizzato, ma a San Didero è ormai da un mese che un gruppo spontaneo di attivisti monitora quotidianamente la situazione sui terreni che Telt, prima o poi, dovrà recintare per dare il la al cantiere per lo spostamento dell’autoporto di Susa-Traduerivi. Il racconto dell’8 dicembre No Tav non può che partire da qui, dal perché il movimento ha scelto San Didero come luogo dove celebrare il ricordo dell’autunno caldo del 2005 e della “liberazione” di Venaus dal “fu” cantiere del tunnel geognostico. Perché se a Chiomonte, nella notte tra mercoledì e giovedì, è andato in scena un nuovo piccolo allargamento del cantiere della Maddalena, è a nel piccolo comune della media valle che si giocherà la prossima vera partita...
C’è un passaggio importante, a suo modo cruciale, che attende la Torino-Lione tra ieri e oggi al Senato, all’ottava commissione lavori pubblici e comunicazione, dove sono in corso delle audizioni informali in videoconferenza per lo “Schema del contratto di programma tra ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ferrovie dello Stato e Telt”. Lo ha annunciato Alberto Poggio, tecnico della commissione Tav dell’Unione montana Valle Susa, durante il presidio di martedì 8 dicembre a San Didero: «Un atto che rappresenta una valvola importantissima per tutti i fondi che Telt dovrà ricevere per realizzare la sezione transfrontaliera della Torino-Lione. Fs ha bisogno di normare la materia mettendo nero su bianco alcuni aspetti relativi ai...
su Luna Nuova di venerdì 11 dicembre 2020
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