COVID 19
14 Dicembre 2020 - 22:29
di CLAUDIO ROVERE
«La Regione Piemonte erogherà un contributo ai maestri di sci, come bonus per compensare i mancati incassi dei 15 giorni delle vacanze natalizie, che per molti di loro vogliono dire anche il 50 per cento del fatturato annuale». Lo ha annunciato il presidente della Regione Alberto Cirio ai rappresentanti delle scuole di sci che ieri mattina hanno manifestato davanti al palazzo della giunta regionale in piazza Castello per testimoniare le difficoltà che la mancata partenza della stagione invernale, a causa delle misure di contenimento del Covid, sta provocando a un settore che rappresenta in Piemonte il primo prodotto turistico e una industria che dà lavoro a migliaia di persone.
A portare la voce di questo pezzo importante di economia montana fino in città è stata l’Associazione maestri di sci Alpi Occidentali. «Dopo vari tentativi e appelli per riportare tutti alla ragione, caduti nel vuoto, adesso è arrivato il momento di scendere in piazza - lamentano gli organizzatori della clamorosa protesta - Già perché a cadere, privata della possibilità di lavorare, stavolta è l’intera filiera dell’indotto dell’industria della neve, messa in ginocchio dalle scelte del Governo».
«Siamo scesi in piazza - spiega Gianni Poncet, presidente dell’Amsao - per poter lavorare data l’impossibilità a farlo imposta dal Governo. Una decisione gravissima con le Scuole di sci che non potranno essere operative a partire dalla settimana di Natale e sino all’Epifania. Un fattore che peserà più del 40 per cento del fatturato diretto dopo che siamo già stati costretti a chiudere con due mesi di anticipo lo scorso marzo e aprile. Il nostro lavoro, la nostra economia e tutta quella derivante dall’indotto, è legato alla stagione invernale. Per questo motivo scendiamo in piazza per chiedere concreti ristori, maggior attenzione, ed un aiuto dallo Stato e dalla Regione affinché l’economia delle Scuole di sci e dei maestri possa contare su iniziative utili per sopperire alla situazione pesantemente negativa generata dal Covid-19 e che, come per le altre attività dalle Alpi agli Appennini, avrà pesanti ripercussioni negative che si rifletteranno anche nei prossimi anni dove bisognerà tornare a ricostruire un mercato, nazionale ed internazionale, capace di generare un indotto turistico ed occupazionale di prim’ordine».
Sono 3mila in Piemonte in maestri di sci iscritti all’albo. La misura della Regione prevede un bonus fino a 2000 euro per i circa 1500 impegnati nella professione a tempo pieno, ma anche un ristoro per chi la esercita in modo saltuario. Nei prossimi giorni verrà definita con la categoria il meccanismo tecnico di attribuzione, in modo da garantire la massima equità al provvedimento. Il bonus per i maestri di sci è una delle misure del Bonus Montagna predisposto dalla Regione Piemonte a sostegno di tutto il comparto invernale e del suo indotto, che verrà presentato la prossima settimana.
«Lo sci non è solo sport, hobby e divertimento, è anche un mestiere dietro il quale ci sono tante famiglie, tanti posti di lavoro, attività di ristorazione e turistiche che non possono essere dimenticate - sottolineano lo stesso Cirio e il vicepresidente Fabio Carosso con delega alla montagna - Se da una parte incalziamo il Governo perché i ristori devono essere certi e immediati, dall’altra abbiamo voluto fare la nostra parte. Abbiamo pronta una misura a sostegno di tutto il comparto che coinvolge i nostri maestri di sci e gli impianti, ma anche migliaia di attività economiche che sono la vita delle nostre montagne. Inoltre, c’è l’impegno di continuare a lavorare sulla possibilità di trovare una modalità in sicurezza per avere da gennaio piste e impianti operativi, perché stiamo parlando del primo prodotto turistico del Piemonte».
Su Luna Nuova di martedì 15 dicembre 2020
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