REGIONE
31 Dicembre 2020 - 18:09
Il consiglio regionale del Piemonte ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno della consigliera Pd Monica Canalis sulle fortificazioni alpine del Piemonte. «In un contesto improvvisamente mutato, in cui si riscoprono il turismo outdoor e di prossimità, ho impegnato la giunta regionale a redigere un censimento delle fortificazioni alpine del Piemonte, valutando per ciascuna infrastruttura lo stato attuale di conservazione e accessibilità, fino a creare un apposito marchio promozionale e a progettare dei format culturali e sportivi (come un trekking tra i forti del Piemonte sulla falsariga del Tour del Vauban in Francia o una serie di allestimenti museali d’alta quota come al Forte di Bard), da rivolgere a turisti e a studenti delle scuole, valutando anche con attenzione l’opportunità di una candidatura Unesco - afferma Monica Canalis - In Piemonte, terra di confine e di tradizione militare, negli anni è stata eretta una straordinaria rete di fortificazioni che ha saputo custodire la vita della popolazione piemontese ed è oggi parte del nostro patrimonio paesaggistico, storico ed artistico-culturale. In questa rete rientrano straordinarie costruzioni, tra cui il forte di Fenestrelle, quello di Exilles, quello di Vinadio, il Bramafam e lo Chaberton, strutture uniche nel panorama europeo, purtroppo ancora ampiamente sotto utilizzate, nonostante le buone pratiche italiane e internazionali di successo a cui ispirarsi. La ripartenza della nostra Regione nel 2021 può appoggiarsi anche sulla valorizzazione ed il rilancio dei Forti del Piemonte, che possono diventare una vera e propria attrazione culturale, sportiva e paesaggistica ed essere un elemento di identificazione e riconoscibilità della nostra montagna».
In particolare l’ordine del girono impegna la giunta a redigere un censimento delle fortificazioni alpine del Piemonte e valutare la possibilità di verificare per ciascuna infrastruttura lo stato attuale di conservazione e accessibilità; elaborare un progetto di valorizzazione storica culturale, turistica e sportiva di questo patrimonio, mediante la creazione di un apposito marchio che identifichi queste realtà a livello globale (esempio “Il Tour dei Forti” o “I Forti del Piemonte”) e valorizzi questo unicum piemontese, così come si è fatto per le “Residenze Sabaude” valutando inoltre la possibile costituzione di un apposito consorzio che metta a sistema i servizi utili alla sua valorizzazione ed alla relativa promozione; in particolare, valutare la creazione di uno specifico format turistico associato al “trekking tra i forti del Piemonte”, sulla base di alcune esperienze consolidate come il Sentiero delle Fortificazioni, itinerario di circa 60 km tra le alte Valli Maira e Grana, o il Tour francese del Vauban; valutare la possibilità di stanziare i fondi per la manutenzione ordinaria della sentieristica di accesso alle principali fortificazioni e per l’ammodernamento della segnaletica, ed effettuare questi interventi di manutenzione; creare un tavolo di lavoro con i sindaci dei Comuni interessati, con le Unioni dei Comuni montani, con gli enti di gestione delle aree protette, con le Atl, con le associazioni di terzo aettore attive nelle fortificazioni alpine piemontesi e con le Fondazioni presenti sul territorio; valutare la candidatura della rete delle fortificazioni alpine Piemontesi con le fortificazioni confinanti dei territori francesi come Patrimonio dell’Umanità Unesco; valutare l’adesione delle principali fortificazioni alpine piemontesi alla “Rete dei siti fortificati italiani”; collegare il Tour dei Forti piemontesi con il Tour francese del Vauban; valutare la promozione di mostre temporanee, in luoghi idonei all’interno o nei pressi delle fortificazioni, con l’esposizione di opere artistiche internazionali (sulla scorta dell’esperienza del Forte di Bard) o di opere oggi conservate nei depositi dei musei piemontesi; progettare proposte formative (culturali e sportive) per le scolaresche piemontesi, con l’obiettivo di far conoscere ai più giovani questo straordinario patrimonio; prendere contatto con le vicine regioni francesi Provence-Alpes-Côte d’Azur e Auvergne-Rhône-Alpes, per la valorizzazione delle fortezze di confine e dei relativi percorsi di accesso, con l’attivazione di specifici progetti e l’intercettazione di risorse europee.
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