COVID 19

Multato il ristoratore del Vernetto che ha aperto a cena venerdì

Lui è sereno: «Me l'aspettavo, ma ho fatto la cosa giusta”

18 Gennaio 2021 - 22:13

Multato il ristoratore del Vernetto che ha aperto a cena venerdì

di CLAUDIO ROVERE

I carabinieri si sono presentati alle 20. Puntuali, come prevedibile. E gli hanno comminato una multa di 400 euro, imponendogli anche una chiusura di cinque giorni del locale. È finita come era facile intuire la protesta di Marco Cavallera, il ristoratore 36enne, gestore della taverna “Vin e Crin” del Vernetto di Chianocco, unico valsusino ad aver aderito alla campagna nazionale “#ioapro1501”. Al momento dell’arrivo dei militari, nelle tre sale del locale di Cavallera c’erano 15 commensali, che sono stati tutti identificati. Ora spetterà all’autorità giudiziaria decidere se sanzionare anche loro con un’ammenda. Cavallera tuttavia è tranquillo: «Sapevo a cosa andavo incontro - osserva - ma occorreva dare un segnale, forte; in fondo vogliamo soltanto lavorare, nulla di più».

Una decisione coraggiosa, viste le prevedibili conseguenze. Ma disapprovata anche da una parte della categoria. Duro il comunicato di Mio Italia (Movimento imprese ospitalità), che nel corso del primo lockdown primaverile si era distinto per le sue rumorose prese di posizione contro le chiusure. “È una follia riaprire il 15 gennaio: così rischiamo di vanificare tutto quello che, fino a oggi, abbiamo costruito, per smascherare le menzogne di questo Governo - tuona il presidente Paolo Bianchini - ci dissociamo senza se e senza ma da questa decisione totalmente sbagliata e i locali degli aderenti al nostro Movimento hanno esposto sulle saracinesche un cartello con scritto ‘iononapro’. proseguiamo la nostra battaglia, a difesa del settore, rispettando le assurde regole stabilite da politici arroganti e incapaci: sbugiardiamo questi signori con i fatti, con i numeri, con le prove, non infrangendo le norme. Non vogliamo passare dalla ragione al torto, per colpa di chi millanta numeri che non ha, come ha testimoniato il flop delle aperture il 15 gennaio”.

Della stessa opinione la deputata giavenese di Forza Italia Daniela Ruffino: «I ristoratori, come i proprietari di palestre o di piscine, hanno mille e una ragioni di protestare contro le norme del governo. Una prevale su tutte: dopo mesi di blocco dell’attività e perdite ingenti di fatturato, dei risarcimenti promessi sono arrivate briciole. Sono al loro fianco, come lo sono tutti i cittadini. Ma la forma della protesta, con la decisione di restare aperti fino alle 22, la trovo sbagliata. Perché se è giusto farsi sentire da un governo latitante, non trovo altrettanto giusto violare la legalità o esporre i cittadini al rischio di contagio».

Su Luna Nuova di martedì 19 gennaio 2021

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