PROTESTA
01 Febbraio 2021 - 22:18
Il giorno di un possibile sgombero si presenta ancora relativamente lontano, nella mente dei No Tav, ma a quel giorno il movimento non può permettersi di arrivarci impreparato. E deve arrivarci con un vissuto sulle spalle tale da consentirgli di conoscere ogni anfratto di quei luoghi su cui si consumerà la prossima battaglia. Viaggiando con la memoria, sembra di tornare a una decina d’anni fa (ebbene sì, già una decina), quando si faceva la stessa cosa alla Maddalena di Chiomonte: casette di legno che spuntano, stufe che ardono di calore, cucine improvvisate ma ben attrezzate, passeggiate in avanscoperta per vedere coi propri occhi e prevedere, studiare tattiche e strategie, costruire “barricate umane” partendo dall’attivismo e dalla presenza...
su Luna Nuova di martedì 2 febbraio 2021
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