COVID 19
01 Febbraio 2021 - 22:18
di CLAUDIO ROVERE
I giorni del coraggio. Sì, ce ne vuole parecchio, una dose non certo omeopatica, per aprire un locale pubblico di questi tempi. In piena pandemia, in una stazione sciistica, con incertezza ancora totale, nonostante la data ipotizzata del 15 febbraio, sull’apertura degli impianti. Per giunta a Sauze d’Oulx, dove il turismo bianco parla spesso una lingua straniera, che non è solo più l’inglese, ma anche l’olandese e quelle scandinave, ma che, almeno per questa parte finale dell’inverno, non arriverà più da queste parti. Eppure Rosanna Goggi e i due figli Federico e Matteo Calemme non ci hanno pensato su un attimo: ad ottobre si è presentata l’occasione della gestione di un locale in via Monfol, angolo piazza Terzo Reggimento Alpini, nel cuore di Sauze, e loro si sono lanciati in quest’avventura, che ha preso il nome di “Ribatè”, il bar, pizzeria, tavola calda che ha aperto i battenti proprio sabato, quando il Balcone, come tutto il Piemonte, era ancora in zona arancione. «Era un’occasione da cogliere al volo - ricorda Rosanna Goggi, 55 anni, che da sei stagioni lavorava in un locale sulle piste - e abbiamo deciso di buttarci, certo eravamo consapevoli che ci sarebbero state delle difficoltà, ma certo non immaginavamo che potessero essere così grandi e soprattutto che potessero durare per tutto questo tempo».
Rosanna qui farà squadra fissa con il figlio più giovane Matteo, 26 anni, laureando all’Accademia delle belle arti, la cuoca Federica, ragazza ligure sua collega nel locale sulle piste fino alla scorsa stagione, e la barista di Bussoleno Giulia, che si è fatta le ossa nei locali in Spagna. «Anche l’altro figlio Federico e la fidanzata ci hanno dato una grossa mano in questi mesi di preparazione - confida Rosanna - con il tempo, sperando che la pandemia prima o poi diventi un ricordo, vorremmo dare l’opportunità ad altri giovani di lavorare con noi, ma per adesso non è possibile». La scelta di Rosanna è stata in un certo senso obbligata. «Non avrei comunque lavorato quest’inverno, come purtroppo tanti miei colleghi penalizzati dalla mancata apertura degli impianti - confida - quindi era il momento giusto di provare a dare corpo a quel sogno che cullavo, un po’ per scherzo ma un po’ sul serio, da tempo, di avere un locale tutto mio».
La fortuna aiuta gli audaci, si dice. Ma vi sentite più audaci, coraggiosi o incoscienti? «Beh, un po’ tutti e tre - ammettono Rosanna e Matteo - ma come in tutte le scommesse ci vuole anche un po’ di sana incoscienza per fare il primo passo, che è il più difficile». Nei primi due giorni di apertura, sabato e domenica, nonostante le limitazioni della zona arancione, i primi clienti, soprattutto giovani, sono arrivati, ma il problema non sono tanto i weekend, quanto i giorni feriali. «Sì, tra scialpinismo, ciaspole, passeggiate nelle neve e seconde case tra sabato e domenica non ci sono i pienoni degli altri inverni ma gente ne gira - osserva Rosanna - purtroppo però c’è pochissimo movimento nel corso della settimana, giorni che di solito erano riempiti dagli stranieri delle settimane bianche, che adesso, per forza di cose, non ci sono».
Ma Rosanna, Matteo e la loro squadra ormai sono in ballo e vogliono ballare fino in fondo. Apertura già dal mattino, pausa pranzo con pizza, farinata e piatti caldi, aperitivi pre pranzo e pre-18, poi dalle 6 di sera asporto. «Questo è stato storicamente un locale serale e notturno, ma abbiamo deciso di renderlo più trasversale», osserva Matteo. Insomma, non se ne sta al Balcone ad aspettare che qualcosa succeda, ma si è tirato su le maniche ed ha provato a nuotare controcorrente. Senza piangersi addosso. Se ne verremo fuori, sarà anche per merito di incoscienti coraggiosi come Matteo e mamma Rosanna.
Su Luna Nuova di martedì 2 febbraio 2021
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