EMERGENZA COVID

Teatro, il palcoscenico è vuoto: grido d’aiuto degli attori

Lunedì sera l’evento di sensibilizzazione. Anche in zona, a Caselette e Piossasco, il flash-mob dello spettacolo

25 Febbraio 2021 - 22:33

Teatro, il palcoscenico è vuoto: grido d’aiuto degli attori

di DANIELE FENOGLIO

Non solo ristoranti e impianti di risalita: la pandemia è stata una mazzata anche per il settore dello spettacolo dal vivo, che in Italia occupa direttamente poco meno di 200mila persone, con un reddito medio di poco più di 10mila euro. Fino al 2019, almeno. A queste va aggiunto tutto l’indotto. Si tratta di centinaia di migliaia di persone che sono state ferme praticamente un anno intero, con poche “fortunate” eccezioni laddove è stato possibile organizzare degli eventi la scorsa estete o trasferire almeno parte della programmazione sulla rete, grazie alle nuove tecnologie.

Per richiamare l’attenzione del governo e delle istituzioni sul settore, l’Unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo) lunedì sera ha organizzato “Facciamo luce sul teatro!”, evento simbolico con cui chiede a tutte le realtà del settore di tenere accesi i teatri e le sale come segnale di presenza e volontà di continuare a fare spettacoli. Evento al quale ha aderito anche la Fondazione Piemonte dal Vivo, che cura buona parte della cultura performativa regionale. A cominciare dalla Lavanderia a Vapore di Collegno.

«Una dura battuta d’arresto»

Moltissime le adesioni. In zona, hanno risposto all’appello la compagnia Mulino ad Arte, che gestisce il teatro Il Mulino di Piossasco, e l’associazione Messinscena, che cura la stagione del Magnetto di Caselette. Due realtà prettamente locali, che bene raccontano il “dramma” di chi vive di cultura e di chi la pratica per passione. «È stata una dura battuta d’arresto in un momento per noi di crescita esponenziale. Nel 2020 abbiamo visto sfumare il 90 per cento della nostra tournée, così come abbiamo dovuto annullare intere rassegne, festival, corsi di teatro. La pandemia ha causato una contrazione del volume d’affari che si aggira intorno ai 200mila euro», dice Daniele Ronco, direttore artistico di Mulino ad Arte.

«Da un punto di vista artistico, si è trattato di un blocco totale che si traduce in uno zero assoluto da un punto di vista economico. Come compagnia teatrale, il fatto di non poter provare, salire sul palco e crescere artisticamente è, come comprensibile, una grande limitazione umana», aggiunge Andrea Capogreco, presidente dell’associazione Messinscena. «Alcuni spettacoli sono stati ri-organizzati in estate, assieme ad alcune proposte già previste nei mesi estivi - racconta Alberto Milesi, dell’associazione Revejo, che cura rassegne ad Avigliana, Rivalta e Ventimiglia - Ma per lo più le rassegne sono state ridotte, rinviate o semplicemente cancellate. Si tratta di un danno economico notevole. Per esempio, la sola stagione di Avigliana, la più importante per noi, pesa per circa 20-24mila euro».

Dal governo degli aiuti sono arrivati, ma «non sono assolutamente sufficienti. Troppi colleghi sono stati costretti a cambiare lavoro, altri ricevono aiuti dai servizi assistenziali. Un colpo al cuore per la categoria degli artisti, già in perenne lotta per affermare la propria identità e la propria dignità di lavoratori», dice amaramente Ronco. «Noi siamo un’associazione senza fini di lucro, quindi ognuno di noi per fortuna vive d’altro, ma le compagnie teatrali con cui collaboriamo all’organizzazione della rassegna e delle altre iniziative, tutte formate da attori professionisti, sono in serissime difficoltà economiche - spiega Capogreco - Noi non vogliamo parlare di “sostegni”. Quello che più ci interessa è poter tornare ad offrire cultura e intrattenimento di alto livello agli appassionati di teatro che abitano fuori città. Non poterlo fare è una pena».

Per queste realtà prettamente locali, un “paracadute”, per quanto limitato, è quello delle istituzioni locali: «Durante il 2020 dobbiamo innanzitutto riconoscere all’amministrazione di Piossasco la lungimiranza di mantenere invariato il contributo stanziato per il teatro, nonostante la chiusura della sala, a dimostrazione del fatto che in questo caso la politica abbia colto lo sforzo fatto da noi per mantenere in piedi la struttura e viva una proposta culturale malgrado la pandemia - sottolinea Ronco - Inoltre, il gruppo cultura ha avuto per noi un grande valore per quanto concerne l’aspetto solidale e ci è stato d’aiuto in occasione delle serate estive».

«Pronti a ripartire in sicurezza»

Situazione simile ad Avigliana: «Dal governo abbiamo ricevuto dei ristori che per una piccola realtà come la nostra possono essere congrui, 10mila euro l’anno scorso, altri 10mila dovrebbero arrivate quest’anno - osserva Milesi - I Comuni hanno confermato il loro impegno per le stagioni estive (ma sono saltate quelle principali invernali) e grazie al rapporto consolidato sappiamo di poter contare su di loro. Ora il problema e che non sappiano ancora come procedere per la prossima stagione estiva di “Borgate dal Vivo”, che è la nostra principale attività». La speranza ora è di poter ripartire quanto prima. I gestori delle sale sono pronti: «L’abbiamo dimostrato in occasione degli eventi organizzati al Mulino durante l’estate 2020. Le serate hanno spesso registrato il tutto esaurito, ovvero 200 persone - spiega Ronco - Il pubblico ci ha riportato di sentirsi sicuro e protetto dalle disposizioni in materia di sicurezza sanitaria. Un notevole aiuto ci è pervenuto dal gruppo cultura del Comune di Piossasco, che è intervenuto durante le serate per aiutarci svolgendo le mansioni più svariate». Misure di sicurezza «già previste in vista di una possibile ripresa delle attività paventata per settembre scorso. Tuttavia, nonostante il nostro impegno è poi sopraggiunta una nuova chiusura definitiva. Noi siamo pronti da mesi a ripartire in sicurezza», conferma Capogreco. «Grazie alla forte esperienza fatta la scorsa estate, conosciamo i protocolli di sicurezza, sappiamo come gestire una eventuale ripresa degli spettacoli, sia per quanto riguarda il pubblico, che per le maestranze e gli artisti», precisa Milesi.

L’innovazione di Cirko Vertigo

Un caso particolare è quello di Fondazione Cirko Vertigo, che cura le rassegne del teatro Le Serre a Grugliasco e del Caffè Muller a Torino. «Sto giusto guardando ora il foglio di calcolo con i conti del 2020: tra biglietti e mancati contributi, abbiamo perso 430mila euro», dice il patron Paolo Stratta. A fronte di queste perdite, con un bilancio da 1,2 milioni, dallo Stato sono attivati 15mila euro di ristori. «Una goccia nell’oceano».

A Cirko Vertigo però non si sono persi d’animo e hanno creato dal nulla un progetto che Stratta definisce un «prototipo destinato a fare scuola»: la piattaforma www.niceplatform.eu, uno strumento innovativo per la vendita e la fruizione degli spettacoli, per il quale e con il quale è nata la stagione “Solo in teatro”, ideata dalla regista e coreografa Caterina Mochi Sismondi e prodotta da Fondazione Cirko Vertigo. «Si tratta di una start-up, all’inizio ci costerà, andremo in perdita per un paio d’anni, ma poi resterà un bene attivo anche quando si tornerà a mettere in scena gli spettacoli con il pubblico in sala», dice il direttore di Cirko Vertigo. Tra i benefici della innovativa piattaforma, anche quello di avere permesso la conversione del personale: «Abbiano usato poco il fondo integrazione salariale, grazie al fatto che abbiamo impiegato il personale per fare archivio e per la creazione dei contenuti digitali destinati alla piattaforma - spiega Stratta - È il nostro modello di conversione sostenibile, di trasformazione digitale su cui oggi punta l’Europa. Noi abbiano già iniziato».

su Luna Nuova di venerdì 26 febbraio 2021

Inserisci un commento

Condividi le tue opinioni su Luna Nuova

Caratteri rimanenti: 400

APPROFONDIMENTI