PROTESTA

Collegno, genitori in piazza: «Riaprite le scuole»

C'erano anche nonni e bambini ieri mattina davanti al municipio: «In classe i ragazzi sono al sicuro, sono altri i luoghi a rischio contagio»

08 Marzo 2021 - 23:38

Collegno, genitori in piazza: «Riaprite le scuole»

di PAOLO PACCÒ

C’erano bambini, genitori ed anche nonni, ieri mattina nel piazzale davanti al municipio. Una sessantina di persone in tutto che si erano date appuntamento sui social per protestare contro la decisione di chiudere le scuole di ogni ordine e grado in gran parte della provincia di Torino. Provvedimento che in pochi hanno condiviso e che continua a creare polemiche. Si contesta in particolare il fatto che i ragazzi sono molto più controllati ed al sicuro quando si trovano a scuola rispetto a quando affollano i centri commerciali insieme alle famiglie. La richiesta più immediata alle istituzioni è quella di riaprire gli istituti ed in parallelo di avere immediati congedi retribuiti.

Da non trascurare anche l’aspetto legato al disagio psicologico testimoniato anche dai dati sui tentati suicidi e su altre manifestazioni di autolesionismo che sono aumentate in modo esponenziale nell’ultimo anno. Malcontento cui hanno tentato di dare risposte il sindaco Francesco Casciano e l’assessore alle politiche educative Clara Bertolo scesi in piazza per incontrare genitori e ragazzi. «Ho raccolto le preoccupazioni e il grande disagio umano, relazionale, sociale e psicologico di questa dura decisione - commenta il sindaco Francesco Casciano - Come istituzioni abbiamo il dovere di collaborare nell’interesse collettivo e stringere un patto forte con le nostre comunità, affinché ogni scelta per il bene comune sia compresa, accetta e sostenuta nella sua valenza generale. Questa è “amministrazione condivisa”, “cittadinanza attiva” e “partecipazione, che dobbiamo promuovere per il nostro Paese, ciascuno con le proprie responsabilità».

Manifestazioni analoghe si sono svolte ieri in diversi paesi della cintura ma anche a Torino. Gli studenti delle superiori sono tornati in piazza Castello. «Non siamo contenti di essere scesi in piazza per la terza volta e Cirio ha detto di non poter assicurare che questa sarà l’ultima volta di Dad. Speriamo che la campagna di vaccinazione venga messa al servizio della scuola», sottolinea Dario Pio Mucilli di Rinascimento Studentesco. In piazza anche i genitori: «Per noi significa dover stare a casa per non abbandonare i minori. Non ci sono ristori o congedi parentali, nessuno strumento che consenta a una donna di conciliare famiglia e lavoro - aggiunge Carola Messina di “Priorità alla scuola” - Crediamo che i diritti delle donne lavoratrici siano una priorità di questo Paese e con la chiusura delle scuole questi diritti vengono calpestati. Sono le donne che tendenzialmente restano a casa e tengono sulle spalle il welfare familiare e impedendo ai ragazzi ad andare a casa si costringe le donne a perdere il lavoro».

Su Luna Nuova di martedì 9 marzo 2021

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