ROGO
18 Marzo 2021 - 23:29
Sul fronte di un incendio i colori segnano il confine. Di qua verde, di là nero. In mezzo c’è il grigio del fumo. Il nero segna fin dove sono arrivate le fiamme, il verde ciò che si è riuscito a salvare. L’incendio sul Musiné è stato spento, ma ora si contano i danni ambientali. Si stima che siano andati a fuoco circa 300 ettari di terreno sulla montagna e per poco non ci finiva di mezzo anche il santuario di Sant’Abaco. Non è la prima volta che il Musiné va a fuoco, ma questa volta è stato più difficile del previsto spegnere le fiamme. Anche questa volta il vento ha messo i bastoni fra le ruote a vigili del fuoco e Aib, com’era già accaduto...
Che ne sarà del monte Musiné? Ora che è andato a fuoco (di nuovo) si contano i danni e si cerca di capire cosa si farà per rimboschirlo. «Il bilancio non è bello, perché abbiamo perso centinaia di ettari di bosco e non è finita: in qualche punto c’è ancora qualche ripresa - commenta il sindaco Pacifico Banchieri - Sono stati tre giorni di battaglie e grazie a Aib e vigili del fuoco siamo riusciti a salvare il salvabile». L’amministrazione intanto sta già lavorando per rimboschire i boschi della...
Non è la prima volta che il Musiné va a fuoco. È quasi sistematico: a ogni periodo di vento corrisponde un incendio. A volte sono piccoli e gestibili, altre sono grandi, estesi e difficili da domare. Quello di questi giorni apparteneva a quest’ultima categoria. I carabinieri forestali spiegano che al momento ci sono molti elementi che fanno pensare alla matrice dolosa e che l’origine del rogo sia stata tutt’altro che naturale. I responsabili (o il responsabile) dell’incendio di questi giorni non sono...
su Luna Nuova di venerdì 19 marzo 2021
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