COVID-19
11 Maggio 2021 - 00:20
Il dottor Maurizio Arnaud, medico di base di Giaveno
di MARCO GIAVELLI
Il faticoso percorso per aprire le vaccinazioni anti-Covid ai medici di base sta via via finendo su un binario morto. Crescono infatti le rinunce, non per cattiva volontà, ma per una ragione molto pratica: le dosi ai medici non arrivano e allora tanto vale vaccinarsi nei grandi “hub” creati dalle varie Asl, perché si fa comunque più in fretta. Maurizio Arnaud, medico di medicina generale di Giaveno, è uno di questi, e non è certo l’unico: la sua disdetta all’Asl To3 l’ha comunicata ufficialmente domenica 9 maggio, annunciandola poi a suoi pazienti anche attraverso un post sulla sua pagina facebook.
«Cari amici pazienti, ho deciso di interrompere la mia attività vaccinale anti-Covid in ambulatorio perché oggettivamente vi sfavorisce - scrive il dottor Arnaud - i pazienti dei colleghi che hanno deciso di non vaccinare nei loro ambulatori vengono attualmente vaccinati in Asl prima e vengono somministrati loro Pfizer o Moderna, mentre a me è concesso solo AstraZeneca, sulla sicurezza del quale non ho dubbi, ma che causa con voi continue discussioni. Naturalmente, quando diedi la mia adesione, non erano questi gli accordi. Era stata garantita l’unicità della tipologia del vaccino per ogni singola classe d’età e ci erano stati garantiti sufficienti vaccini per portare avanti la campagna vaccinale. Entrambe le premesse sono state ampiamente disattese. Ho sempre fondato la mia attività di medico sull’equità dell’accesso alle cure, ho sempre pensato che le cure debbano essere garantite per tutti dallo Stato indipendentemente dall’età, sesso, nazionalità o reddito. Non posso di conseguenza accettare di essere strumento di disparità e soprattutto non posso accettare di essere proprio io la causa di un’ingiustizia nei vostri confronti».
Già la scelta di aderire alla campagna come medico base era stata comunque figlia, per Arnaud, di alcune perplessità: «Ho aperto il mio ambulatorio alle vaccinazioni anti-Covid tra mille difficoltà, proprio perché pensavo di darvi una mano e di dare allo stesso tempo una mano al sistema. Così attualmente non è, al di là degli “spottoni” dei soliti noti: pensate che ai medici di famiglia non arrivano vaccini da quasi due settimane».
Se da un lato, nella sua lettera ufficiale, il medico giavenese solleva da qualsiasi responsabilità l’Asl To3, dicendo di sapere quali sono le difficoltà a cui l’Azienda sanitaria va incontro, dall’altro non risparmia una frecciatina al mondo della politica, regionale e nazionale: «Per queste ragioni faccio un passo indietro e chiudo la porta del mio ambulatorio al buon Cirio e al generale in mimetica, che per altro mi hanno lasciato una patata bollente e vi stanno ampiamente trascurando. Se riuscirò andrò a vaccinare come tanti miei colleghi nei Centri vaccinali Asl, e solo nel caso di un cambiamento delle condizioni, al momento non prevedibile, riprenderò a vaccinare in ambulatorio».
Nonostante questo, il dottor Maurizio Arnaud annuncia che terminerà in ogni caso di vaccinare in ambulatorio le classi d’età 70-80 e 60-70, compresi i richiami programmati a luglio e probabilmente ad agosto. «Gli under 60 verranno convocati dall’Asl e così verranno vaccinati prima di quanto potrei fare io in ambulatorio, e forse verranno vaccinati con vaccini che non necessitano di quasi tre mesi per il richiamo come invece necessita AstraZeneca. Ricordate però di fare l’iscrizione sulla piattaforma regionale».
su Luna Nuova di martedì 11 maggio 2021
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