NO TAV-NO BORDER
03 Dicembre 2021 - 00:01
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La realtà giudiziaria è venuta a galla solo in un secondo momento. Tutti pensavano che il blitz con cui la digos, mercoledì intorno alle 13, si è presa Emilio Scalzo fosse finalizzato alla sua estradizione in Francia, come stabilito dal tribunale di Torino dopo che la Cassazione, venerdì scorso, aveva respinto il ricorso dei suoi legali. Invece no. Scalzo, dall’altroieri, si trova di nuovo al carcere delle Vallette in stato di arresto. E la motivazione ha dell’incredibile. La Corte d’Appello di Torino, su richiesta della procura, ha infatti modificato ed aggravato la misura cautelare a suo carico, che è passata dagli arresti domiciliari (a cui era sottoposto ormai da settembre) alla nuova detenzione in carcere. Questo perché, intorno a Scalzo, erano presenti gruppi...
È come sempre un fiume in piena Emilio Scalzo, quando lo raggiungiamo al telefono subito dopo la visita di Zerocalcare, poco prima del blitz della digos. «Sto dormendo due-tre ore per notte, ma non per l’ansia o il patema: perché se ci fosse un presidio per qualsiasi compagno io sarei là. Faccio il presidiante di me stesso, di questa legalità che ostacola chi vuole muoversi in modo giusto e lascia l’impunità agli inquinatori della terra: la mia libertà è fare ciò che mi dice il cuore. È appena venuto Zerocalcare: lui è sempre stato solidale con i No Tav, ha fatto una tavoletta su Emilio libero, condivide i miei passi, è una persona vera. Ora so che è molto popolare con questa sua serie, anche se non la conosco: la mia unica tecnologia è...
su Luna Nuova di venerdì 3 dicembre 2021
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