PROTESTA
09 Dicembre 2021 - 23:39
Come nel 2005, anche la marcia dell’8 dicembre di quest’anno è nata sotto il segno della neve. Come in quel lungo “autunno caldo” di 16 anni fa, il corteo è stato aperto dagli amministratori No Tav della valle di Susa. I sindaci in totale erano una quindicina, tutti in fascia tricolore. A seguire migliaia di manifestanti, 5mila secondo gli organizzatori, anche se tutto fa pensare a numeri più in linea con i cortei di quest’estate quando i numeri erano tra 2 e 3 mila persone. A dare la carica ad attivisti e militanti alla partenza a Borgone c’era un pasto caldo messo a disposizione dall’associazione culturale La credenza. Con cinque euro ci si portava in pancia un piatto di polenta e un bicchiere di vino, «perché i No Tav non possono restare senza mangiare...
Anche nella notte tra martedì e mercoledì sono avvenuti alcuni scontri al cantiere dell’autoporto di San Didero. Nell’ambito della settimana di iniziative No Tav per la ricorrenza dell’8 dicembre, un centinaio di antagonisti provenienti anche da fuori zona e coordinati da Askatasuna hanno effettuato diversi attacchi al cantiere-fortino dell’autoporto di San Didero, dove al presidio del Baraccone si è svolto il previsto “apericena resistente”. L’azione, secondo la ricostruzione fornita dalla questura di Torino in un comunicato, «è iniziata intorno alle 22,30 e si è conclusa dopo circa un’ora. Due gruppi di circa una cinquantina di persone ciascuno hanno attaccato contestualmente il cantiere sui due lati (lato cava e lato autostrada) con pietre, bombe...
su Luna Nuova di venerdì 10 dicembre 2021
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