EMERGENZA

Rivoli, «Siamo negozianti, non controllori»

L'appello di Rivoli Experience: «Le nuove regole penalizzano il commercio di vicinato: di questo passo tante altre chiusure in vista»

31 Gennaio 2022 - 23:35

Rivoli, «Siamo negozianti, non controllori»

Passeggio in via Piol prima della pandemia

di STEFANO TONIOLO 

«Siamo in un lockdown di fatto e senza ristori». Inizia così la protesta dell’associazione di commercianti Rivoli Experience, che ha deciso di mettersi di traverso all’obbligo di controllare il green pass negli esercizi commerciali. «Le nuove regole del Governo, che peraltro cambiano ogni giorno, ancora una volta penalizzano il commercio di vicinato, a favore della grande distribuzione e dei colossi del commercio online - sottolinea l’associazione - La norma, che impone agli esercenti di diventare “controllori” e richiedere certificati molto personali (e ovviamente poi subito modificata), ci lascia increduli. Il danno incalcolabile di questi ultimi due anni, che il commercio di vicinato ha subìto, si riassume nelle tantissime attività che hanno chiuso. Ed altrettante saranno costrette a farlo a breve».

Secondo Rivoli Experience, obbligando i piccoli negozi ad effettuare controlli, questi rischierebbero di perdere una considerevole quota di clienti «dai no vax, a semplicemente quelli che, seppur totalmente vaccinati, non hanno piacere di esibire i loro dati (nome cognome data di nascita e stato di salute), persone che saranno sempre più favorevoli a fare acquisti nella grande distribuzione, e sulle grandi piattaforme online, dove l’esibizione dei documenti non è richiesta».
«La norma iniziale è successivamente stata modificata con l’aggiunta di “a campione” per quanto riguarda il controllo del green pass - proseguono dall’associazione - Ma la percezione del pubblico è che da lunedì (ieri ndr) non si può entrare nei negozi. Questo è quanto traspare dai pochissimi clienti che, in questi ultimi giorni di questa settimana, sono entrati nei negozi».

Un china difficile da risalire e che produrrebbe, secondo i commercianti, «un danno economico incalcolabile»: strade deserte, negozi vuoti, incassi azzerati, prodotti alimentari in scadenza da buttare, scadenze e utenze invariate e fornitori da pagare.
«Forse è il caso di non stare più zitti, e subire sempre passivamente le decisioni, sovente assurde, di una classe dirigente di fatto inadatta a gestire la situazione, e cominciare quantomeno a far sentire la nostra voce, e portare a conoscenza dei cittadini una realtà spesso sconosciuta ai più - aggiungono - Invitando i consumatori a preferire il commercio di vicinato, si possono aiutare i piccoli esercizi a rimanere aperti e a contrastare la desertificazione delle strade: ci siamo già dimenticati della desolazione durante il primo lockdown con tutte le serrande abbassate?». E infine: «Molti esercenti al dettaglio chiederanno il green pass sulla porta, altri non lo faranno, con mille sfumature di comportamento diverse, anche perché le regole del Governo, nei vari Dpcm, pressoché quotidiani, sono sempre più confuse. Ciascuno è libero di scegliere la propria linea di condotta, sia per quello che riguarda gli esercenti, che i clienti. All’interno dell’associazione Rivoli Experience, sono ovviamente presenti associati con pensieri e sensibilità diverse. Ciascuno sceglierà la strategia più vicina al proprio pensiero e alla propria tipologia di attività: Rivoli Experience supporterà tutti, come sempre».

Su Luna Nuova di martedì 1 febbraio 2022

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