PROTESTA
29 Aprile 2022 - 00:09
Essere cittadino italiano residente in Ucraina e regolarmente iscritto all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero), tornare in patria come profugo di guerra e ritrovarsi senza assistenza sanitaria. Il più classico dei paradossi burocratici all’italiana con cui, suo malgrado, sta facendo i conti Gino Barale, che ormai da una decina d’anni vive a Novomoskovsk, una città di 70mila abitanti nell’oblast di Dnipro, nella parte centro-orientale del Paese, a 20 km circa dalla città capoluogo: una zona fortunatamente non nel vortice dei combattimenti, ma comunque relativamente vicina al Donbass. Da fine marzo Gino, insieme alla moglie Galina Tcacenco e alla nipote Katia, ha trovato temporaneamente casa a Novaretto, in un alloggio messo a loro disposizione...
su Luna Nuova di venerdì 29 aprile 2022
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