TRAFORI
30 Agosto 2023 - 18:11
Il nodo Frejus-Bianco viene al pettine, tanto più dopo l'ingente frana che domenica ha colpito la Maurienne e comportato la chiusura di A43 e strada statale sul versante francese. All'orizzonte c'è infatti la chiusura programmata del traforo del Monte Bianco, dalle ore 17 di lunedì 4 settembre fino alle ore 22 di lunedì 18 dicembre, che avrà ovviamente un impatto importante sul traffico stradale: chiusura che al momento rimane confermata, anche se resta in ballo un possibile rinvio dell'inizio dei lavori al Bianco vista l'emergenza in Francia.
Stiamo comunque parlando di criticità che andranno a ripercuotersi anche e soprattutto sul territorio valsusino: proprio per questo, i presidenti delle Unioni montane Valle Susa, Pacifico Banchieri, e Alta Valle Susa, Mauro Carena, hanno scritto oggi al prefetto di Torino Raffele Ruberto, al presidente della Regione Alberto Cirio e al questore di Torino Vincenzo Ciarambino per chiedere un incontro urgente in cui affrontare la situazione.
I problemi sono molteplici. L'afflusso di traffico sulle vie alternative, tra cui il tunnel del Frejus (attualmente inagibile ai mezzi pesanti a causa della frana) e l'autostrada A32, genererà seri rallentamenti e disagi, con conseguenze per il trasporto merci e la mobilità quotidiana. Al di là dei disagi, c’è poi il fattore economico: l'aumento dei tempi di consegna si traduce in un aumento dei costi operativi per le imprese. Senza contare il problema ambientale: un aumento del traffico stradale così significativo, andrà a peggiorare sensibilmente la qualità dell'aria in tutto il territorio. Infine occorre considerare lo stato della rete stradale in cui andranno a confluire questi veicoli, spesso già quasi satura e soggetta a lavori di manutenzione, con il conseguente incremento del rischio di incidenti.
L'obiettivo dell'incontro richiesto al prefetto è quello di un confronto costruttivo che porti all'identificazione di soluzioni nel breve e lungo periodo. Tra queste, la realizzazione di una doppia canna anche al Monte Bianco (come al Frejus), così da equilibrare il traffico ed evitare che la maggior parte dei mezzi pesanti, per ragioni di sicurezza, attraversi comunque la valle di Susa.
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