"Come un albero": l’albicocco della nonna è uno scrigno di ricordi

Inizia oggi, con cadenza mensile, un viaggio tra alberi e memoria con Cristina Converso: vive ad Avigliana, lavora all’Arpa Piemonte. Nel tempo libero si dedica a camminare nei boschi, alla lettura e alla scrittura. Con Buendia Books ha pubblicato “L’uomo della radura” (2019); il romanzo eco-thriller “La foresta fossile” (2020), finalista al concorso nazionale Green Book 2022; “Testimoni silenziosi” (2022), dedicato al rapporto tra società e alberi monumentali, terzo al Green Book 2023; e “A radici nude” (2024), secondo classificato al Concorso Mario Pannunzio 2024, sezione narrativa. Dal 2020 collabora con Plant for the Planet Italia e dal 2024 è autrice della rubrica “Alberi parlanti” sul canale YouTube “Chiacchierando di…” di Erica Comoglio. Il suo sito è https://cristinaconverso.altervista.org.

Cari lettori e lettrici, cos’è davvero la memoria? Me lo sono chiesta tante volte e altre ancora, specie quando andavo a trovare mia nonna Marì e lei mi guardava con i suoi grandi occhi scuri, persi in un volto diventato troppo piccolo a contenerli.
I medici sostenevano non avesse più memoria breve e quasi del tutto nulla quella lunga, eppure quando mi vedeva, qualcosa in lei si risvegliava e se è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima, quell’anima aveva memoria del mio viso, della mia voce. La memoria, recita il dizionario di psicologia Feltrinelli, è la capacità di un organismo vivente di conservare le tracce della propria esperienza passata e di servirsene per relazioni future con altri organismi. La memoria quindi si esprime attraverso il ricordo, la cui scomparsa determina l’oblio, quello che forse nonna Marì ha vissuto negli ultimi anni della sua lunga vita. Esiste...

su Luna Nuova di venerdì 21 febbraio 2025