TORINO-LIONE
06 Marzo 2025 - 23:58
La protesta No Tav di ieri mattina con lo striscione issato sulle cancellate dell’autoporto di Susa
Da un lato la certezza, ormai, di dover ospitare per non si sa quanto tempo il sito temporaneo di deposito dello smarino che sarà estratto dal tunnel di base di Chiomonte, dall’altro il dubbio che prima o poi la stazione internazionale Tav possa venirle “scippata” da Bussoleno. Il danno e la beffa, a vederla con gli occhi dell’amministrazione comunale di Susa, da sempre se non favorevole perlomeno ampiamente disponibile a gestire la grande opera sul suo territorio, con annessi e connessi. La questione deposito smarino, già emersa nel settembre 2020 quando la stessa amministrazione si era mostrata molto irritata, è divampata in settimana dopo che, sul sito Internet del ministero dell’ambiente, è stato pubblicato il 13 febbraio un documento integrativo sulla gestione dei materiali di scavo che, alla luce di un’indisponibilità di lungo periodo per l’utilizzo del cantiere...
Ad oggi la “stazione internazionale Tav” appartiene a Susa e ufficialmente non sono previsti cambi di sede, come anche la Regione avrebbe confermato. Ma non è un mistero che l’idea di trasferirla a Bussoleno, lanciata dalla sindaca Antonella Zoggia fin dall’estate 2023, agiti da tempo le acque della politica: sono infatti non pochi gli amministratori, anche contrari al Tav, che vedrebbero comunque più logica, oltre che meno dispendiosa, l’ipotesi di collocare la stazione all’intersezione con la linea storica Torino-Modane. Il Comune di Bussoleno nel frattempo si è mosso e ha nel cassetto uno studio tecnico per la “sua” stazione internazionale Tav, affidato alla società milanese Meta, che dovrebbe essere presentato a breve. Ma è bastata una dichiarazione pro-Bussoleno del vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo per riaccendere la miccia con Susa...
su Luna Nuova di venerdì 7 marzo 2025
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