8-9 GIUGNO

Lavoro e cittadinanza: guida ai cinque referendum

Promossi da Cgil e partiti della sinistra. Inserra (Fiom) per il "Sì": «Più tutele, più sicurezza e meno precariato». Il "No" di Confartigianato: «Si crea sfiducia tra chi vuole assumere»

29 Maggio 2025 - 23:34

Lavoro e cittadinanza: guida ai cinque referendum

Per settimane se n’è parlato poco o nulla: ora l’interesse per i referendum abrogativi dell’8-9 giugno (quattro quesiti sui temi del lavoro e uno su cittadinanza e integrazione) sta lentamente crescendo man mano che ci avviciniamo all’appuntamento con le urne, tanto che alcuni sondaggi darebbero il raggiungimento del quorum come uno scenario molto difficile ma non impossibile. A differenza dell’ultima tornata referendaria sulla giustizia, quando si votò soltanto la domenica e l’affluenza si fermò ad un misero 21 per cento, stavolta la consultazione si svolgerà su due giornate: urne aperte domenica 8 dalle 7 alle 23 e lunedì 9 dalle 7 alle 15, gli italiani all’estero voteranno per corrispondenza; lo spoglio prenderà il via subito dopo la chiusura dei seggi...

«La Cgil ha deciso di proporre i primi quattro quesiti perché il processo di eccessiva deregolamentazione sul diritto del lavoro ha generato problemi complicati provocati da tutte le forze politiche, da quelle politicamente più vicine al sindacato a quelle più lontane: la scelta è stata di concentrarsi su quattro punti ritenuti essenziali. Che i quattro quesiti siano stati ben costruiti è dimostrato dal fatto che la Consulta li ha ritenuti validi. Il 30 per cento dei cittadini ha dichiarato di essere venuto a conoscenza dei referendum attraverso il sindacato sui luoghi di lavoro: le assemblee che stiamo facendo stanno dando ottimi risultati, l’obiettivo è riconsegnare ai lavoratori la possibilità di scegliere sul loro futuro». Così Toni Inserra, 54 anni di Torino, dirigente...

«Dopo una riflessione sui contenuti e sulle possibili ricadute sul mondo dell’artigianato e delle piccole medie imprese, Confartigianato Imprese Piemonte si dichiara contraria ai primi quattro quesiti referendari, ritenendo che gli stessi presentino notevoli criticità per il tessuto produttivo che rappresenta. Per quanto riguarda il quinto quesito, sottolineiamo come l’interrogativo debba essere affrontato da un punto di vista culturale e non ideologico: pur riconoscendo nella manodopera straniera qualificata un’opportunità, anche alla luce dell’attuale contesto demografico, riteniamo imprescindibile l’accettazione e il rispetto delle regole e delle usanze locali». È questa la posizione espressa da Confartigianato Imprese Piemonte in vista...

su Luna Nuova di venerdì 30 maggio 2025

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