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Vaie, "un posto... all'ombra". Ma in realtà vince il sole: fra tradizione e identità

Due mesi "al buio" d’inverno, ma i cittadini ne fanno un vanto. Le due feste a inizio e fine della “eclissi” diventano una tradizione. Adriano Tonda, memoria storica: «Per noi è tutta normalità»

28 Luglio 2025 - 21:58

Vaie, "un posto... all'ombra". Ma in realtà vince il sole: fra tradizione e identità

Non di solo sole si vive. Si vive anche d’ombra. Vaie ne sa qualcosa, e non ne fa una malattia, anzi. È la normalità, da sempre. È ciò che offre ai suoi abitanti questo piccolo borgo della bassa valle di Susa abbarbicato all’Inverso, con la dorsale del centro storico addossata alla montagna e il santuario di San Pancrazio a fungere da vedetta. “D’invërn sensa sol, d’istà sensa lu-na, Vaie sensa fortuna” è l’antico proverbio in dialetto che Adriano Tonda, memoria storica del paese, rispolvera dai cassetti per celebrare quello che per Vaie, col tempo, è diventato un elemento identitario. Attorno alla sua ombra, la comunità di Vaie ha saputo costruire storie e narrazioni capaci di andare ben oltre quello che, in apparenza, può sembrare un grande limite. Certo, due mesi garantiti senza un raggio di sole manco a pagarlo non sono mica uno scherzo. Le case costano meno, ma poi spendi in riscaldamento e asciugare il bucato da novembre a gennaio diventa una tortura, senza contare l’effetto ombra sulla psiche che non a tutti può piacere...

su Luna Nuova di martedì 29 luglio 2025

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