CHIESA

Addio a monsignor Nosiglia: diocesi di Torino e Susa in lutto

Aveva 80 anni, era stato colpito da una malattia respiratoria: venerdì 29 agosto il funerale nel duomo di Torino

27 Agosto 2025 - 11:05

Addio a monsignor Nosiglia: diocesi di Torino e Susa in lutto

Si è spento alle 2,15 di stanotte, mercoledì 27 agosto, monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino dal 2010 al 2022 e amministratore apostolico di Susa dal 2019 al 2022. Nosiglia aveva 80 anni ed era ricoverato presso l’Hospice Cottolengo di Chieri, dove era stato trasferito pochi giorni fa dall’ospedale Gradenigo di Torino: era stato colpito da una malattia respiratoria, «vissuta nel riserbo per suo forte e determinato desiderio», ricorda la diocesi di Torino nel comunicato diffuso stamattina. I funerali saranno celebrati dal cardinale Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, venerdì 29 alle 15,30 nel duomo di Torino; la veglia funebre sarà presieduta sempre dal cardinale Repole domani sera, giovedì 28, alle 21 presso il Santuario della Consolata di Torino, dove sarà allestita la camera ardente a partire dalle 15,30 di oggi.

Nato il 5 ottobre 1944 a Rossiglione, nella diocesi di Acqui e provincia di Genova, dopo aver compiuto gli studi nel seminario di Acqui Terme, Cesare Nosiglia ha conseguito la Licenza in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense e quella in Sacra Scrittura presso il Pontifico Istituto Biblico a Roma. Era stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1968 per la diocesi di Acqui.

Tra i suoi incarichi pastorali più significativi: dal 1968 al 1975 collaboratore nella parrocchia di San Giovanni Battista De Rossi a Roma; dal 1971 al 1983 addetto all’Ufficio catechistico nazionale della Cei; dal 1975 al 1991 collaboratore nella parrocchia di San Filippo Neri alla Pineta Sacchetti; dal 1978 al 1980 docente di Teologia al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo; dal 1983 al 1986 vicedirettore dell’Ufficio catechistico nazionale Cei; dal 1986 al 1991 direttore dell’Ufficio catechistico nazionale della Cei.

Eletto alla Chiesa titolare di Vittoriana e nominato vescovo ausiliare di Roma il 6 luglio 1991, ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 14 settembre successivo. Durante il sinodo di Roma ha ricoperto gli incarichi di relatore generale e presidente della commissione post-sinodale. Il 19 luglio 1996 è stato nominato vicegerente di Roma con il titolo personale di arcivescovo. Il 6 ottobre 2003 è stato trasferito alla diocesi di Vicenza.

A livello nazionale, è stato anche presidente del Consiglio nazionale della Scuola Cattolica, presidente dell’Oiec, Organismo internazionale dell’educazione cattolica, nonché delegato del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa per la catechesi e l’Università. Nell’ambito della Conferenza episcopale italiana è stato membro della commissione episcopale per la dottrina della fede (1992-1999), segretario della commissione episcopale per l’educazione cattolica (1995-2000) e presidente della stessa commissione (2000-2005), infine vicepresidente della Conferenza episcopale italiana (2010-2015).

In occasione del grande Giubileo del 2000 gli sono state affidate la vicepresidenza della commissione pastorale-missionaria del comitato centrale, la presidenza del Comitato italiano per la Giornata mondiale della Gioventù e la vicepresidenza del Congresso eucaristico internazionale. Inoltre, è stato membro del Consiglio internazionale per la Catechesi della Congregazione per il Clero. È stato presidente del comitato preparatorio del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze 2015.

Dall’11 ottobre 2010 al 19 febbraio 2022 è stato quindi arcivescovo di Torino. Dal gennaio 2011, fino alla fine del suo incarico episcopale, è stato presidente della Conferenza episcopale del Piemonte e Valle d’Aosta e membro del Consiglio episcopale permanente della Cei. Nell’anno del compimento del 75° anno di età, il 1° agosto 2019, Sant'Eusebio, patrono del Piemonte, papa Francesco aveva confermato monsignor Nosiglia arcivescovo di Torino per altri due anni, mentre il 12 ottobre 2019 era stato nominato anche amministratore apostolico della diocesi di Susa succedendo a monsignor Alfonso Badini Confalonieri.

Sabato 19 febbraio 2022, in concomitanza all’annuncio ufficiale della designazione di Roberto Repole a nuovo arcivescovo di Torino, nominato anche vescovo di Susa, il Pontefice aveva nominato monsignor Nosiglia amministratore apostolico di Torino, attribuendogli i diritti, le facoltà, i compiti che spettano al vescovo diocesano. Egli, pertanto, ha continuato nell’esercizio di tali munera fino alla presa di possesso canonico delle due diocesi da parte del successore designato, monsignor Roberto Repole, avvenuta sabato 7 maggio 2022.

«Con la scomparsa dell’arcivescovo emerito Cesare Nosiglia - osserva il presidente della Regione Alberto Cirio - Torino e il Piemonte perdono un grande uomo di fede, innamorato di Dio, della Chiesa e degli uomini. Una voce preziosa, sempre attenta alla dignità della persona, come conferma la sua costante attenzione alla tutela del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici delle aziende in crisi del nostro territorio negli anni in cui ha guidato con determinazione, amore e spirito di servizio la chiesa torinese. Non dimenticherò mai la sua vicinanza nei lunghi e drammatici mesi del Covid, in particolare quando abbiamo pregato insieme di fronte alla Sindone, alla vigilia di una Pasqua difficile che, ancora di più in quell’occasione, doveva essere occasione di speranza e rinascita. Ai suoi cari e a tutta la comunità ecclesiastica il cordoglio mio e della Regione Piemonte».

Anche la Città metropolitana di Torino esprime profondo cordoglio per la sua scomparsa: «Lo ricordiamo con profondo rispetto e gratitudine per il suo servizio pastorale e per il forte legame che ha saputo creare con la comunità. Ci stringiamo nel dolore alle diocesi di Torino e Susa e a tutti coloro che lo hanno amato e stimato». Il consigliere regionale Silvio Magliano, capogruppo della Lista civica Cirio Presidente Piemonte moderato e liberale, lo ricorda con queste parole: «Monsignor Cesare Nosiglia ha guidato la sua Chiesa in tempi molto difficili, offrendo parole, presenza e azioni a favore dei più deboli, dei fragili, degli ultimi, e mostrando la luce della Parola a chi guidava la comunità come a tutti coloro che ne facevano parte. L’Ostensione della Sindone, la sua presenza anche nel momento tragico della pandemia da Coronavirus, la sua attenzione nei confronti del mondo del lavoro raccontano più di mille parole della Comunità unita e vitale che Nosiglia ha saputo realizzare in una diocesi dai grandi contrasti e dalle grandi problematiche sociali».

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