Tav: gli ultimi giorni delle case di S.Giuliano

Il ciliegio di Ines Riosecht e di suo figlio Diego Zuccotti aveva qualche decina di anni. Aveva visto questo lembo di terra segusina schiacciato tra la statale 25 e la ferrovia popolarsi di gente e case nel dopoguerra, aveva visto nascere e crescere Annibale 2000, cattedrale nel deserto, era stato sfiorato e poi circondato dagli svincoli autostradali. Aveva resistito a tutto, ma adesso non ce l’ha più fatta. Doveva essere abbattuto, come la casa dei suoi proprietari, per fare posto ad una massicciata di otto metri, ma ha scelto una fine più dignitosa, è seccato. Sì, si è lasciato morire pochi mesi prima della sua condanna a morte, sentenziata insieme a quella della sua casa e di altre due abitazioni poco lontane. E poi c’è chi dice che le piante non hanno un’anima. Di questo ciliegio rimane soltanto il ceppo, ormai confuso in un orto-giardino che soltanto due anni fa era rigoglioso e che...

su Luna Nuova di martedì 18 novembre 2025