RECENSIONI
27 Marzo 2025 - 21:48
rubrica a cura di Eva Monti
«Con il mio lavoro avevo visto di tutto e perciò non credevo più a niente». Una frase che potrebbe dire qualsiasi persona che si occupi di morti o crimini, come poliziotti e carabinieri, di solito primi a doversi confrontare con la scena di un crimine - se di questo si tratta - con le parole dei testimoni o dei sopravvissuti - se ce ne sono - o, infine, del possibile colpevole e delle sue bugie. In Butterfly, romanzo di esordio di Martta Koukonen, la pensa così Clarissa, psicologa in tailleur griffato e tacchi a spillo, spesso ospite dei talk show, una dei personaggi principali di questo libro, divenuto subito un caso letterario finlandese. La vera protagonista è però Ira, una ventenne piena di problemi che si trascina dietro dall’infanzia, quando era stata rapita per brevissimo tempo da un pedofilo, traumi che sembra voler risolvere non tanto con la terapia quanto con la violenza. Del resto “omen nomen”, un destino scritto nel nome. L’incipit non è che la prima confessione al lettore, la descrizione di un omicidio che lei avrebbe perpetrato sulla vittima lasciando la scena insanguinata che ora mostra sul tappeto la forma di una farfalla...
su Luna Nuova di venerdì 28 marzo 2025
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