RECENSIONI
12 Giugno 2025 - 16:47
rubrica a cura di Eva Monti
“Festa con Casuario”, titolo del libro di esordio di Leonardo San Pietro, è quanto di più calzante ci sia non solo perché sbatte subito in copertina il protagonista della storia, l’animale al centro dell’interesse della cerchia di amici riuniti al party in collina, ma perché ha un nome quasi onomatopeico. Così l’autore lo tira in causa, a fare da calamita, attraente e respingente al tempo stesso, dei giovani che ne hanno avvertito la presenza poco lontano dal luogo della festa. Affascinante, enigmatico, elegante nell’incidere quanto pericoloso nello sguardo, il casuario è una sorta di struzzo, molto grande e parecchio minaccioso. Col suo artiglio, lungo e affilato come un coltello, è in grado di uccidere una persona. La sua cresta ossea, che sovrasta la testa d’uccello, ne fa una sorta di guerriero sempre pronto a rispondere ad eventuali attacchi. Perché il casuario, originario dell’Australia, non ama essere disturbato. Lo sarà, e parecchio, per colpa del gruppo di amici, compagni di scuola e di avventure, che nel romanzo sono invitati alla festa nella lussuosa casa in collina. L’azione si svolge a Torino, ad inizio estate. Isa, studentessa universitaria...
su Luna Nuova di venerdì 13 giugno 2025
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