PROSA
26 Gennaio 2024 - 17:31
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Siamo nel XXI secolo, eppure per molti è ancora difficile parlare apertamente della morte senza un senso di disagio, senza anche solo pensare agli scongiuri di rito. In fondo è comprensibile: la morte è la madre di tutte le paure.
Se poi con la morte si vuole fare ridere, allora le cose si complicano un po’. Giacomo Poretti e Daniela Cristofori ci riescono benissimo in “Funeral home” testo dello stesso Poretti, con la regia di Marco Zoppello, andato in scena martedì scorso al Concordia di Venaria con un tutto esaurito, ma ancora in tournée a lungo. Uno spettacolo “da non perdere”, come si suol dire, se capita di incrociarlo sul proprio cammino terreno. Anche perché non c’è garanzia di essere ancora qui quando dovesse tornare.
(Breve pausa per gli scongiuri)
Giacomo Poretti e Daniela Cristofori sono due coniugi (non solo in scena) costretti a partecipare al funerale di uno dei migliori amici di lui. Per la moglie è un obbligo sociale con le sue regole e ritualità; per il marito una sorta di tortura psicologica: a quel funerale non ci vuole proprio andare. Prende così avvio un battibecco coniugale ricco di belle battute, veloce e arguto, che attinge alle dinamiche della vita di coppia e dell’amicizia. Un gioco attoriale che non dissacra, ma esorcizza non solo la paura della morte, ma anche la dipartita stessa. Così nella parabola narrativa la tensione di lui per l’obbligo cui deve sottostare, di trasforma in commovente poesia quando si giunge al culmine della vicenda, come emozioni che cadono sul palco come foglie appassite dagli alberi in autunno.
Poretti e Cristofori dimostrano una grande capacità di tenere il palco, anche e soprattutto quando piccoli contrattempi li costringono ad attingere al loro “mestiere”, che sia la gola secca e irritata, forse dalla polvere delle tavole del palco o un oggetto di scena che si incastra in una tasca, gli “inciampi” si inseriscono nel palleggio di battute e diventano parte integrante del testo in modo naturale, quasi invisibile. È così che fanno i “grandi”.
Collaborazione ai dialoghi e disegno luci Marco Zoppello; scenografia Stefano Zullo; costumi di Eleonora Rossi; musiche originali e sound design di Giovanni Frison; la canzone è interpretata da Gianni Caro; assistente alla regia Michele Mori; assistente scenografa Nina Donatini; assistente costumista Federica Famà; datore luci Luca Farioli; fonico Marco Broggiato; service MaMaSound; produzione Teatro de Gli Incamminati.
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