POLITICA
18 Novembre 2013 - 23:10
Dovrebbe finire così: ci sarà una sola Unione montana di comuni per tutta la bassa valle di Susa, che lavorerà unicamente sui servizi e le funzioni associate senza parlare di Tav, e ci sarà un’associazione di comuni contrari all’opera, liberamente costituita al di fuori del perimetro istituzionale, che proverà ad incidere su questa come su altre questioni riguardanti il modello di sviluppo. È il “compromesso storico” che quasi sicuramente verrà fuori dalla querelle che da settimane mette di fronte la maggioranza dei comuni della bassa valle, tutti No Tav e allineati con il presidente uscente della Comunità montana Sandro Plano, e i cinque sindaci dissidenti (Susa, Borgone, Sant’Antonino, Condove e Rubiana) da tempo critici rispetto alle posizioni tenute dalla giunta dell’ente sovracomunale in via di scioglimento.
su Luna Nuova di martedì 19 novembre
APPROFONDIMENTI
Inserisci un commento
Condividi le tue opinioni su Luna Nuova