NON VIOLENZA
19 Ottobre 2019 - 17:11
Prenderà il via lunedì 28 ottobre lo sciopero della fame del popolo No Tav in solidarietà a Luca Abbà, l'attivista-contadino del Cels di Exilles che dal mese di settembre sta scontando, in regime di semilibertà, un anno di condanna per concorso morale in resistenza a pubblico ufficiale a seguito di fatti avvenuti nel 2009 a Torino durante lo sgombero di un edificio occupato. L'iniziativa, presentata oggi pomeriggio durante una conferenza stampa che si è tenuta nella sala consiliare di Villarfocchiardo, è organizzata da alcuni attivisti No Tav legati al Gruppo Pace Valsusa, ai Cattolici per la vita della valle e alla comunità evangelico-battista di Meana, che intendono così mobilitarsi in difesa delle garanzie costituzionali ed esprimere tutta la loro solidarietà a Luca Abbà, a cui il Tribunale di Sorveglianza ha recentemente respinto la richiesta di sospensione dell'esecuzione della pena presentata dai suoi legali in attesa che la Cassazione si pronunci in merito alla legittimità dell'ordinanza che ha disposto per lui la semilibertà.
Anche la richiesta di misure cautelari alternative, come l'affidamento lavorativo o gli arresti domiciliari, era stata respinta dai giudici adducendo come motivazione il fatto che Abbà viva troppo nelle vicinanze del cantiere Tav di Chiomonte, e che quindi possa entrare in contatto con eventuali mobilitazioni in vista dell'ampliamento del cantiere. «Abbiamo scelto la data del 28 ottobre perché casca in concomitanza con l'anniversario della marcia su Roma del 1922 - ha sottolineato il professor Gigi Richetto a nome degli organizzatori - per evidenziare la vicinanza tra la deriva repressiva in atto nei confronti di Luca e del movimento No Tav e fatti analoghi già avvenuti nella storia, ricordando a tutti di fare attenzione perché il fascismo è sempre dietro l'angolo». Lo sciopero della fame, a cui hanno già dato la loro adesione una quindicina di persone, ma aperto a tutti, si svolgerà in contemporanea a Torino, all'Università o davanti alla stazione di Porta Nuova, e in valle, probabilmente a Bussoleno: i promotori presenteranno nei prossimi giorni all'Unione montana Valle Susa la richiesta di poter dare vita ad un presidio a Villa Ferro, nell'atrio della sede dell'ente sovracomunale o in una sala della palazzina adiacente.
Servizio completo su Luna Nuova di martedì 22 ottobre 2019
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