EMERGENZA
21 Marzo 2020 - 14:57
L'interminabile coda di ieri pomeriggio lungo il perimetro esterno del Mercatò di Vaie
Non è un espresso divieto, ma un caldo invito rivolto in particolare ai residenti di Sant'Antonino, Villarfocchiardo e Borgone: non recarsi al supermercato "Mercatò" di Vaie per fare la spesa. La questione sta facendo discutere sui social network, dopo che a partire da ieri il Comune di Vaie, per altro l'unico sin qui privo di contagi da Coronavirus tra i comuni limitrofi, ha deciso in accordo con la società Dimar, titolare del "Mercatò", e su sollecitazione della stessa, di contingentare fortemente l'accesso alla struttura di grande distribuzione del centro commerciale "Le Fonti", il cui bacino, in tempi normali, si estende a tutta questa porzione di bassa valle di Susa.
In questi giorni le code all'esterno del supermercato hanno raggiunto tempi e lunghezze vertiginose lungo tutto il perimetro esterno dell'edificio e oltre: «Per questo motivo sono stati gli stessi responsabili del Mercatò a sollecitare un intervento del Comune, per tutelare la salute sia dei dipendenti della struttura, che sono sotto pressione e oltretutto in numero ridotto rispetto al normale, sia degli stessi clienti: è nostro compito evitare in ogni modo che si formino delle code alle casse o ai banchi vendita, limitando il più possibile quelle all'esterno per l'ingresso nella struttura», sottolinea il sindaco di Vaie, Enzo Merini, che da ieri ha disposto l'invio di una pattuglia della polizia locale nei pressi della rotonda della statale 25 per verificare la provenienza delle persone che accedono al centro commerciale "Le Fonti". Sul posto era presente anche una pattuglia dei carabinieri: una situazione complessa e caotica da gestire, che ha inevitabilmente prodotto qualche equivoco quando anche alcuni residenti di Condove, Chiusa San Michele e Caprie sono stati "rispediti" nei loro comuni, anche se in realtà non erano quelle le disposizioni del Comune di Vaie.
«Sia chiaro - evidenzia il primo cittadino - non sono previste multe di alcun tipo, semplicemente i residenti a Sant'Antonino, Villarfocchiardo e Borgone vengono invitati a recarsi nelle altre strutture di piccola, media e grande distribuzione presenti a Sant'Antonino, che può contare su ben quattro supermercati. Premesso che anche il decreto del governo va in questa direzione, siamo disposti ad accettare la presenza di clienti provenienti dai comuni a est di Vaie, come Condove, Caprie, Chiusa San Michele e volendo anche una parte di Sant'Ambrogio, dove i supermercati o non sono presenti, o comunque sono di dimensioni inferiori: non la stessa cosa possiamo dire per i comuni che possono avere Sant'Antonino come punto di riferimento. Chiediamo soltanto di distribuire il flusso di persone in base alla disponibilità di strutture sul territorio: ci sembra una richiesta di buon senso per il momento difficile che tutti stiamo vivendo. La nostra non vuole essere un'azione repressiva, ma di tutela della salute pubblica: in tempi normali ognuno è libero di andare a fare la spesa dove meglio crede, dove trova i prodotti che più lo aggradano e secondo le migliori offerte, ma questi non sono tempi normali, purtroppo. Ora più che mai occorre adeguarsi alla situazione e agire di conseguenza, lasciando da parte ogni pretesa e ogni "capriccio" rispetto alle abitudini di sempre, nel rispetto delle attuali regole».
Marco Giavelli
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