EMERGENZA
24 Marzo 2020 - 10:00
Luca Abbà torna a casa, almeno temporaneamente. Da ieri il Tribunale di sorveglianza ha cominciato a concedere licenze straordinarie per i detenuti in regime di semilibertà come l'attivista No Tav del Cels di Exilles, che dal mese di settembre sta scontando un anno di condanna per concorso morale in resistenza a pubblico ufficiale a seguito di fatti avvenuti nel 2009 a Torino, durante lo sgombero di un edificio occupato. La licenza straordinaria, chiaramente legata all'emergenza Coronavirus, sarà valida fino al 30 aprile per alcuni; fino all'8 aprile per altri, come Abbà. In un messaggio diffuso in rete, l'attivista del Cels spiega poi che «entro oggi dovrebbero essere mandati tutti a casa i restanti. Con tutta calma si avvia la pratica di prevenzione di un possibile contagio di una parte del carcere. Pare, dalle testimonianze che ho raccolto, che anche qualche decina di detenuti sia stata scarcerata dai blocchi per finire di scontare la pena ai domiciliari. Questi provvedimenti alleviano le condizioni per qualcuno, ma ovviamente non risolvono il problema e i rischi di contrarre il virus tra le mura del penitenziario. Lo dico con amarezza, ma forse ci sarà bisogno di qualche morto in più per provvedimenti più efficaci e generalizzati. Intanto fuori da lì si respira un clima da coprifuoco, con strade vuote e posti di blocco qua e la. In compenso la natura con i suoi rumori, colori e odori sembra riprendersi parzialmente la scena. L'aria più limpida, l'alba spettacolare e il silenzio delle attività umane fanno percepire più nitidamente il canto degli uccelli. Che ne sarà di noi (semiliberi e non)? lo scopriremo solo vivendo, restiamo sani per favore».
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