CORONAVIRUS

Mascherine introvabili: ci pensano i comuni e l'Unione montana

L'ente della bassa valle ne ha acquistate 2mila, Condove un centinaio: serviranno per le persone "in prima linea"

27 Marzo 2020 - 16:56

Mascherine introvabili: ci pensano i comuni e l'Unione montana

Le mascherine antivirus sono ormai diventate una chimera per molti, un po' ovunque. Difficile se non impossibile trovarle, nel pieno dell'emergenza Coronavirus, presso farmacie, ferramenta e altri "normali" punti vendita. Ci pensano allora gli enti locali a fare rifornimento, per quanto loro consentito: ad esempio l'Unione montana Valle Susa, che ha deciso di acquistare una fornitura di 2mila mascherine da una ditta di Salbertrand, la Editur Promotion, che si è riconvertita nei giorni scorsi a questo tipo di produzione. Le mascherine verranno poi distribuite fra i 22 comuni della bassa valle di Susa che fanno capo all'ente. «Ci verranno consegnate in modo scaglionato - spiega il presidente dell'Unione montana Pacifico Banchieri - Se non ci saranno intoppi, i primi dispositivi potrebbero arrivarci già nella giornata di domani: i comuni, a loro volta, li distribuiranno principalmente ai dipendenti comunali, ai volontari attivi per i servizi di consegna della spesa a domicilio, ai volontari di protezione civile e ambiti affini e ai commercianti che possono tenere l'attività aperta. Le richieste che arrivano dai comuni sono enormi e pressanti, pertanto abbiamo pensato fosse utile muoverci in questa direzione».

Il Comune di Condove ha fatto la stessa cosa: oltre a beneficiare di una quota delle mascherine che arriveranno dall'Unione montana, ne ha acquistate un centinaio in proprio, distribuite anche in questo caso alle persone più esposte durante l'emergenza sanitaria. «Le abbiamo comprate da una ditta di maglieria e tessuti di Vercelli che, in questo periodo, ha riconvertito la sua produzione - spiega il sindaco Jacopo Suppo - sono lavabili, imbottite e riutilizzabili. Quelle maggiormente performanti purtroppo si trovano con il contagocce ed è giusto che a utilizzarle siano le persone che vivono l'emergenza sanitaria "in prima linea", a cominciare dai medici e da tutto il personale sanitario. A Condove ci sono anche quattro o cinque cittadini che hanno deciso di realizzarle in modo artigianale, approfittando dei numerosi video tutorial che circolano sul web. Qualcuno di loro ha dato la disponibilità a farne qualcuna di più per amici o parenti, oltre che per sé, che ora capiremo insieme come distribuire. Un concetto, però, dev'essere molto chiaro: indossare la mascherina è sicuramente una buona norma, ma non esclude a priori alcun rischio a livello di contagio, né tantomeno, se uno ce l'ha a disposizione, è autorizzato a sentirsi libero di circolare senza problemi. La prima regola per evitare pericoli è restare a casa, e restando a casa non abbiamo certo bisogno della mascherina».

Marco Giavelli

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