LUTTO
31 Marzo 2020 - 01:09
Tullio Forno è mancato venerdì scorso, 27 marzo, all’età di 95 anni, presso la casa per anziani di S.Candido a Murisengo, in provincia di Alessandria, dove risiedeva da una ventina di anni. Da qualche mese l’appassionato di storia segusino, che per alcuni anni ha collaborato anche con Luna Nuova, non godeva più di buona salute ma era lucido, attento e acuto nei ragionamenti. «Gli avevamo fatto visita poco prima di Natale, Rita Martinasso ed io, era di buon umore benché ospite della residenza per anziani non più autosufficienti, dove era stato trasferito da poco - ricorda Piero Del Vecchio - Una complicanza polmonare, probabilmente aggravata dal Covid-19 sia pure in assenza di controprova, lo ha portato via all’affetto dei suoi cari insieme ad altri pazienti della struttura».
Era conosciuto in valle di Susa per le numerose lezioni tenute nelle Università della terza età di Susa, Sant’Antonino, Condove e per essere stato per quattro anni (1997-2001) il direttore della rivista Segusium e vice presidente dell’omonima Società di ricerca e studi valsusini. L’apporto dato da Forno alla rivista e alla società fu notevole e determinante ben prima dei suoi incarichi ufficiali, contribuì a risollevarne le sorti a partire dalla prima metà degli anni ‘90 d’intesa con l’amico e presidente Lino Perdoncin, attraverso la collaborazione attiva nel lavoro redazionale, nell’organizzazione del convegno “Culture e tradizioni in valle di Susa e nell’Arco alpino occidentale” (Rivoli, 13-14 ottobre 1995) ed infine dando volto nuovo e rinnovato smalto all’attività culturale dell’associazione. È stato autore di una ventina di saggi dedicati alla storia segusina, da quella militare ai personaggi illustri e ai giornali locali. Sua l’idea, poi rielaborata dal comitato di redazione, della collana “La biblioteca di Segusium” edita tra il 2003 e il 2007, una spigolatura tra i saggi più autorevoli e curiosi editi fino ad allora e l’avvio di una profonda ristrutturazione di quello che era il “Bollettino” dei soci, facendolo diventare una rivista di storia locale a tutti gli effetti.
Era nato a Zanco di Villadeati, in provincia di Alessandria, il 5 ottobre del 1924, la sua non fu un’infanzia facile a causa di una grave polmonite all’età di quattro anni e di una cataratta infantile che poté operare solo in età adulta, ma ha avuto la fortuna di una famiglia, contadina e avveduta, che lo ha sostenuto nel proposito di studiare. Conosce la guerra e la scelta partigiana, a 19 anni è nella Divisione autonoma Monferrato ed opera nel triangolo Casale, Chivasso, Asti, dove incontra Mario Allara, poi rettore dell’Università di Torino, e Filippo Origlia, sergente maggiore degli alpini. Si laurea in lettere nel 1952 a Torino, lavora alla Gazzetta del popolo, poi alle Edizioni di comunità dei servizi culturali voluti da Adriano Olivetti, infine a Milano per Garzanti e Vallardi editore. Raggiunta la pensione, sceglie Susa come buen retiro e riprende l’attività culturale interrotta negli ultimi anni di lavoro. Studioso dell’Ottocento piemontese e del Risorgimento è autore per conto dell’Aci del libro “I castelli del Piemonte” (1967) e di “Erano onorevoli e galantuomini. Gli uomini che hanno fatto l’Italia” presso Piemonte in bancarella (1995). Meno nota la sua passione politica, è stato negli anni ‘60 vicesegretario nazionale della Gioventù federalista europea e componente del Bureau européen a Parigi e successivamente consigliere comunale a Zanco per un decennio.
Su Luna Nuova di martedì 31 marzo 2020
APPROFONDIMENTI
Inserisci un commento
Condividi le tue opinioni su Luna Nuova